Madonna di Semedella: rinnovato il rito annuale

Per i capodistriani la ricorrenza importante momento di coesione

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Madonna di Semedella: rinnovato il rito annuale
La Chiesetta della Beata Vergine delle Grazie. Foto: AIA

La Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” di Capodistria ha rinnovato anche quest’anno la tradizionale celebrazione presso la chiesetta della Beata Vergine delle Grazie, nota anche come Madonna di Semedella. Questa ricorrenza, che affonda le sue radici nel XVII secolo, continua a rappresentare un importante momento di coesione per gli italiani residenti e per gli esuli capodistriani. La piccola chiesa, edificata intorno al 1640 quale ringraziamento alla Madonna per la cessazione di una devastante epidemia di peste, sorgeva un tempo in un contesto agreste circondato dagli alberi, oggi nascosto e soffocato dall’espansione urbana e dal rumore dell’arteria stradale che porta a Monte San Marco. All’epoca della sua costruzione il Consiglio cittadino decise che ogni anno, la seconda domenica dopo Pasqua, si sarebbe tenuta una processione verso il santuario, per perpetuare la memoria di quel voto collettivo. La ricorrenza fu interrotta nel secondo dopoguerra a seguito del massiccio esodo della popolazione italiana da Capodistria, ma è stata ripristinata proprio dalla Comunità degli Italiani “Santorio Santorio” circa trent’anni fa, diventando un importante segno di continuità culturale e spirituale. Domenica sera la liturgia è stata concelebrata da don Primož Krečič, parroco di Capodistria, don Ervin Mozetič della parrocchia di San Marco di Capodistria e padre Nicola Radomile, sacerdote dell’Ordine dei Servi del Cuore Immacolato di Maria e viceparroco della parrocchia di San Nazario di Prosecco. Ad animare la Messa, il coro “Jubilate” della parrocchia di San Lorenzo di Conselve, località in provincia di Padova, diretto da Maria Giovanna Lazzarin. La partecipazione degli esuli, dei connazionali capodistriani e di altri ospiti italiani ha evidenziato ancora una volta il forte legame tra la comunità locale e quella oltre confine. Presenti tra gli altri il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente della Fameia Capodistriana di Trieste, Piero Sardos Albertini e la vice presidente del sodalizio “Santorio Santorio”, Maria Luisa Maier Sponza. La “festa de Semedela” ha offerto non soltanto un’occasione di preghiera e raccoglimento, ma anche un’opportunità di incontro, grazie al momento conviviale sul sagrato della chiesa. Il rinnovo di questa antica tradizione testimonia la volontà di custodire e tramandare un’identità culturale comune, radicata nella storia e nella devozione popolare e rappresenta anche un auspicio per un futuro di pace, unità e speranza.

L’interno della Chiesa. Foto: AIA
Il coro Jubilate di Conselve. Foto: AIA
La messa di Semedella. Foto: AIA

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