L’importanza di dare risalto al dialetto

A Palazzo Gravisi presentato l’Atlante linguistico istroveneto, relativo alla parte nord occidentale della penisola, a cura della ricercatrice Suzana Todorović

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L’importanza di dare risalto al dialetto

CAPODISTRIA – La sala gremita al Piano nobile di Palazzo Gravisi, sede della Comunità degli Italiani “Santorio Santorio”, ha accolto con entusiasmo la presentazione dell’Atlante linguistico istroveneto dell’Istria nord occidentale, nuova approfondita ricerca della dottoressa Suzana Todorović. Professoressa associata e ricercatrice presso la Facoltà di Studi Educativi dell’Università del Litorale, da anni si dedica a ricerche sul dialetto istrosloveno, sul dialetto istroveneto, sulla geografia linguistica e sull’etimologia romanza. I suoi contributi di ricerca hanno trovato spazio in articoli scientifici e in altre undici monografie.
L’Atlante, in forma bilingue, comprende oltre 700 pagine di mappe e informazioni per comprendere meglio la zona interessata dalle sue ricerche. I dati elaborati sono stati ottenuti con questionari, ma soprattutto con contatti diretti in loco con la gente. I lemmi contenuti si riferiscono in particolare a fenomeni atmosferici, configurazione del terreno, tradizioni e istituzioni, corpo e malattie.
A sottolineare l’importanza della nuova opera sono stati pure i rappresentanti delle istituzioni che supportano il lavoro della dott.essa Todorović. Un cenno di saluto è stato porto dal presidente della Comunità degli Italiani ospitante e vicesindaco capodistriano, Mario Steffè, che ha rilevato l’importanza di dare risalto al dialetto, che molti considerano la “lingua del cuore” quella che viene appresa per prima dai bambini a casa, dai loro genitori e sulla quale si innestano tutte le altre nozioni linguistiche, portate dai percorsi scolastici o dalle esperienze lavorative.

Il presidente dell’UI Maurizio Tremul

Convinta sostenitrice della ricercatrice è da sempre l’Unione Italiana. Il presidente, Maurizio Tremul ha ricordato gli sforzi fatti per far riconoscere dallo Stato sloveno il dialetto istroveneto come patrimonio immateriale. “Ciò rappresenta un importantissimo risultato raggiunto nella conservazione e valorizzazione del ricco patrimonio culturale della nostra Comunità Nazionale, non soltanto per tutte le persone che quotidianamente lo parlano, ma anche per tutta la popolazione dell’Istria nord occidentale e dell’intero Paese”. “È un significativo passo”, ha aggiunto Tremul, “verso il riconoscimento della ricchezza culturale della costa istriana della Slovenia, una vera fucina, nel corso dei secoli, di artisti, letterati, musicisti, intellettuali, eruditi, studiosi, scienziati e poeti che hanno contribuito a scrivere memorabili pagine della storia della cultura italiana e dell’intera umanità. Desidero ringraziare per il risultato raggiunto la dott.essa Suzana Todorović, nella sua veste di coordinatrice scientifica dell’Unione Italiana, che nel maggio del 2016 ha inoltrato la richiesta di iscrizione dell’istroveneto nel Registro del patrimonio culturale immateriale della Slovenia”.
Hanno preso poi la parola gli editori dell’Atlante, Ingrid Celestina, responsabile della Casa editrice “Libris” e David Runco, direttore della Biblioteca centrale “Srečko Vilhar”, che hanno a loro volta illustrato i motivi che li hanno portati a supportare la ricercatrice nella sua vasta opera.

Martina Vocci e Suzana Todorović

Suzana Todorović ha poi discusso della sua ultima fatica con la conduttrice televisiva, Martina Vocci. Ha annunciato che il suo lavoro non si ferma certamente qui. Per il prossimo anno e per il 2021 sono previste le uscite di altri due volumi. Al termine è stata applaudita dalla platea, formata da studiosi, cultori del dialetto, studenti e attivisti del sodalizio.

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