Lavoratori da tutelare dalle alte temperature

Sindacati costieri attenti alla sicurezza

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Lavoratori da tutelare dalle alte temperature

L’ondata di gran caldo ha fatto rimbalzare in primo piano i problemi legati alla sicurezza sul lavoro per chi opera all’aperto o per chi è esposto a fonti di calore. Se ne sono occupati i Sindacati costieri che, con un comunicato, hanno ricordato ai datori di lavoro i loro obblighi nei confronti dei dipendenti. Nell’edilizia si ricorda così che vanno sospese le attività quando il termometro supera i 35 gradi. Agli operai vanno garantiti acqua fresca e luoghi non esposti al sole dove potersi riposare. Altrettanto va garantito ai dipendenti delle aziende stradali, impegnati in lavori di manutenzione. In simili condizioni la capacità di concentrazione scende notevolmente, rischiando di causare incidenti anche gravi. Disagi ancora maggiori saranno denunciati dalle squadre impegnate alla costruzione del secondo binario ferroviario. Quest’anno sarà particolarmente critica la posizione di camerieri, cuochi e loro assistenti. La riapertura del comparto turistico-alberghiero, dopo la pandemia, ha dovuto fare i conti pure con la mancanza di quadri, molti durante la crisi hanno cercato lavoro altrove, costringendo i lavoratori a turni massacranti, con gli effetti del caldo maggiorati dall’obbligo di portare la mascherina. Nei negozi si presenta la necessità di abbassare le temperature per conservare cibi e bevande, ma ciò non deve andare a scapito della salute dei commessi e degli inservienti. La temperatura deve restare tra i 22 e i 27 gradi, con un’umidità non superiore al 50 per cento. Specifiche saranno in questi giorni le condizioni in cui lavorano i conducenti di mezzi pubblici, anche loro obbligati a portare la mascherina. Gli autobus funzionano a pieno regime, quindi con un alto numero di passeggeri, il che fa aumentare il caldo nei veicoli. Non sono privi di rischi nemmeno gli uffici, rilevano ancora i responsabili dei Sindacati costieri. Spesso non vengono arieggiati sufficientemente (almeno due volte al giorno) e i climatizzatori causano problemi agli occhi e al naso. Altrettanto inadeguati sono gli impianti che indirizzano i flussi d’aria fresca direttamente addosso agli impiegati.

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