L’amore per il mare del gruppo di voga

In Casa Tartini presentata l’attività e l’esperienza all’incontro di Lesina

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L’amore per il mare del gruppo di voga
Le attiviste che si dedicano con passione al remo. Foto: Kris Dassena

Una compagine affiatata composta da una dozzina di donne di età e professioni diverse, accomunate dal profondo amore per il mare e per la sua eredità. Il gruppo femminile “Voga Veneta”, reduce dal più grande festival delle tradizioni marittime dell’Adriatico che si è tenuto a settembre sull’isola di Lesina, ha promosso in Casa Tartini una serata per ripercorrere questa che è stata una delle loro più grandi imprese e per presentare la loro attività. Operativo dal 2015 sotto l’egida della Comunità degli Italiani “Giuseppe Tartini” di Pirano, il gruppo oltre a dedicarsi alla riscoperta dell’antica disciplina della voga in piedi, pone particolare accento all’incontro, allo scambio e alla collaborazione intergenerazionale, nonché alla tutela della natura e del patrimonio culturale. Un percorso fatto d’impegno e dedizione, come ha ricordato in apertura la presidente del sodalizio Fulvia Zudič, che è stato avviato in primo luogo grazie a un’idea di Amalia Petronio e all’aiuto del veneziano Giorgio Suppiej che ha offerto in comodato uno dei suoi natanti in legno, contento del fatto che possa contribuire a ripristinare la tradizione della voga nel golfo di Pirano. La lista di collaboratori e dei sostenitori è tuttavia ben più lunga e le vogatrici piranesi all’evento non hanno mancato di dimostrare la loro gratitudine. Le attiviste hanno messo in campo pure le proprie abilità linguistiche e creative per stilare un pieghevole sulla loro attività. “L’opuscolo è frutto di tante ore di lavoro delle nostre vogatrici e di altri collaboratori ed è stato stilato con l’intento di farci conoscere a un pubblico quanto più ampio”, ha spiegato Silva Červar. “I testi sono bilingui, in italiano e sloveno, suddivisi in diversi capitoli in cui spieghiamo la voga e cos’è il topo. Il pieghevole è corredato, inoltre, da una presentazione del nostro gruppo e da un glossario ed è impreziosito da splendide illustrazioni”, ha ancora aggiunto. La compagine ha concordato una pausa invernale dagli allenamenti per dedicarsi alla manutenzione dell’imbarcazione. “Al momento il nostro topo è all’asciutto e ci stiamo dedicando alla cura dei remi che sono quelli più esposti al logorio. In maniera autonoma ci occupiamo anche della smerigliatura e della verniciatura. Quando si desidera avere una barca in legno, si deve considerare il fatto che richiede molte attenzioni”, ha osservato la Červar, proiettata già al futuro. “Speriamo di poter portare la nostra tradizione ancora a qualche altra manifestazione marittima importante, come ad esempio quelle che si svolgono sulle coste mediterranee della Francia, della Spagna e del Portogallo”.

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