La pandemia non risparmia la «Cimos»

A farne le spese saranno soprattutto i dipendenti della filiale di Maribor

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La pandemia non risparmia la «Cimos»

Un fine anno poco felice per i dipendenti della filiale “Cimos” di Maribor, che in questi giorni si sono visti consegnare la risoluzione del rapporto di lavoro. Da quanto riporta l’agenzia stampa STA, il presidente dei Sindacati costieri dei metalmeccanici SKEI, Aleš Hoge fa sapere che per il momento non è noto il numero dei licenziamenti, ma ci sono circa 140 lavoratori in lista, mentre quelli dello stabilimento di Senosecchia saranno informati della sorte dei loro posti di lavoro con l’inizio del nuovo anno. Nella filiale carsolina è previsto un numero minimo di licenziamenti, mentre a Maribor la situazione è più seria, poiché la maggioranza dei dipendenti non ha accettato di trasferirsi nello stabilimento croato di Vuzenica. Le sorti dell’azienda che produce principalmente turbocompressori e alloggiamenti per turbine, componenti per apparati propulsori e parti di carrozzeria sono comunque incerte già da tempo. A causa della diminuzione delle commesse già lo scorso settembre erano emerse indiscrezioni sui mass media riguardo la chiusura della filiale di Maribor di proprietà della società TCH Cogeme, facente capo all’italiana Palladio Finanziaria. La “Cimos” risulta essere la società del settore componentistica auto maggiormente penalizzata durante la pandemia. I suoi stabilimenti di Capodistria, Senosecchia, Maribor e quello croato di Vuzenica sono rimasti a lungo chiusi in primavera, interrompendo la produzione in seguito al blocco causato dal Covid-19. I media locali avevano riferito che l’anno scorso la società di investimento italiana stava comunque già prendendo in considerazione la vendita dell’indebitata “Cimos”, che la sua unità TCH Cogeme ha acquisito nel maggio 2017 dalla banca slovena DUTB. Ai 992 dipendenti era stato offerto impiego presso un’altra filiale dell’azienda in territorio sloveno o croato. Il sindacalista Aleš Hoge ha inoltre sottolineato l’importanza che i lavoratori esaminino attentamente i documenti di recesso del datore di lavoro a loro consegnati. In base all’accordo raggiunto, tutti i dipendenti della “Cimos” licenziati avranno diritto a una quota proporzionale di ferie, l’indennità per ferie integrate e anche maggiori risarcimenti di liquidazione. Dopo la scadenza del periodo di preavviso, prevista per l’inizio di febbraio, la maggior parte di coloro rimasti senza lavoro dovrebbero passare all’Ufficio collocamento, mentre il destino dei dipendenti delle categorie protette sarà deciso dopo il nuovo anno, ha aggiunto Hoge.

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