«La cucina nelle saline»: un’esperienza unica

Al progetto l’importante contributo della Comunità italiana

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«La cucina nelle saline»: un’esperienza unica
Uno dei piatti della tradizione salinara. Foto: MARIELLA MEHLE

Dopo un’estate ricca di appuntamenti. è stata archiviata anche la terza edizione dell’iniziativa gastronomico-culturale “La cucina nelle saline”. Mercoledì sera presso il Centro informativo del Museo del mare “Sergej Mašera” nell’ex magazzino del sale “Monfort” di Portorose si è svolta la presentazione conclusiva del progetto che si è concretizzato ancora una volta grazie all’apporto congiunto delle istituzioni della Comunità italiana piranese, del Museo del mare, dell’Istituto per la tutela dei beni culturali e del Parco naturale delle saline di Sicciole. La serata, come ricordato in apertura da Veronika Bjelica dell’istituto museale, è stata organizzata in occasione delle Giornate europee del patrimonio. Le saline, infatti, oltre ad essere un habitat per numerose specie di piante e animali, sono anche uno scrigno che custodisce il prezioso retaggio storico di queste terre. “Si tratta di un’iniziativa che portiamo avanti, ma che al contempo sviluppiamo, volta a rivitalizzare le saline e a far tornare gradualmente l’uomo in questo ambiente. Non potevamo immaginare che sarebbe diventato un progetto corale di una portata così grande. Desideriamo indubbiamente continuare, perché questo è il nostro compito, ma anche privilegio”, ha spiegato Matjaž Kljun della soprintendenza. “Siamo custodi di questo patrimonio, che va mantenuto, perché desideriamo tramandare ai posteri il modo di vivere delle saline e le tradizioni ad esse legate”, ha affermato Andrea Bartole, presidente della CAN di Pirano, aggiungendo che l’intento è quello di lanciare il messaggio, che spera possa essere colto da un pubblico quanto più ampio, che le saline vanno tutelate e vissute in un certo modo, rispettando tutte le sue peculiarità. Per questo motivo tutti gli incontri sono stati documentati da parte dell’Associazione dei giovani della CNI che ha così creato un archivio multimediale. A rappresentare il fulcro di questo ciclo di appuntamenti, ai quali hanno fatto da sfondo le saline di Fontanigge e il sagrato della chiesa di San Bortolo a Sezza, in occasione dell’omonima festività, è stata la “Famea dei salineri”. Come ha rilevato la responsabile del gruppo Giorgina Rebol, ad invadere le saline con i propri inebrianti odori e sapori sono state le piante commestibili, il pane cotto nel forno a legna, la polenta rigorosamente cucinata nel paiolo di rame, gustata insieme al brodetto e i dolci tipici che venivano preparati per la Festa di San Bortolo. “È stato bello andare nuovamente nelle saline dove lavoravano e cucinavano i nostri predecessori e come loro preparare le pietanze nella maniera tradizionale. Ci teniamo a far conoscere alle persone le esperienze dei nostri salinai”, ha rimarcato la Rebol. La seconda parte dell’incontro è stata dedicata alla presentazione della pubblicazione bilingue “Parole e sapori della cucina istriana” dell’autrice Suzana Todorović, edita dalla casa editrice “Libris”. Come spiegato dalla sua responsabile Ingrid Celestina, si tratta di un ricettario realizzato con il contributo di una quindicina di Associazioni e singoli dell’entroterra istriano, tra i quali anche la Comunità degli Italiani di Crevatini, con l’intento di preservare le antiche ricette. Il libro è corredato da un’introduzione scientifica curata appunto dalla dialettologa Todorović che, come ha illustrato, presenta le abitudini alimentari di una volta attraverso le testimonianze in vernacolo istriano sloveno della gente del territorio. Questo capitolo del libro è corredato anche da un glossario gastronomico e da molteplici proverbi legati al cibo e alla cucina.

Ingrid Celestina e Suzana Todorović.
Foto: KRIS DASSENA

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