Isola. Un mare di tradizioni e storie da divulgare

All’epilogo il progetto «Racconti sulla pesca» a cura del Centro di ricerche scientifiche

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Isola. Un mare di tradizioni e storie da divulgare
La conferenza stampa a conclusione del progetto. Foto: Kris Dassena

Il mare che bagna la costa istriana custodisce storie e tradizioni del passato che meritano di essere ascoltate, perpetuate nella memoria e tramandate ai più giovani affinché possano valorizzare i tesori della propria terra. È questa a grandi linee la base dell’ambizioso progetto biennale “Racconti sulla pesca dell’Istria slovena nel tempo” che ha visto nel ruolo di capofila il Centro di ricerche scientifiche di Capodistria e che si appresta all’epilogo. Nell’ambito della Giornata delle porte aperte della scuola media di Isola, partner dell’iniziativa accanto alla locale CAN, l’azienda “Salladia” e l’Ente per il turismo comunale, sono stati illustrati venerdì i numerosi risultati raggiunti. Il gruppo di ricercatori con al timone la professoressa Lucija Čok ha adottato un approccio innovativo, che ha unito diverse generazioni e abbracciato una linea di azione pragmatica, nel pieno rispetto della natura bilingue e multiculturale della regione. La rievocazione della memoria storica e l’importanza del mare e della pesca nel passato sono stati portati alla luce attraverso un ampio ventaglio di attività, tra cui laboratori per la promozione della pesca tra i giovani che hanno visto coinvolti gli istituti comprensivi e secondari istriani, la raccolta di testimonianze di conoscitori della tradizione gastronomica locale, pescatori ed ex operai dell’industria ittica, la pubblicazione del manuale bilingue “Sapore di mare: l’antica cucina istriana” e di un glossario online bilingue italiano – sloveno, che contempla anche i dialetti istriani, nonché la preparazione e la degustazione delle pietanze tipiche di una volta. “Il progetto è indirizzato anche verso il benessere della popolazione locale e verso l’elevazione della loro qualità della vita”, ha rilevato in conferenza stampa il direttore del Centro di ricerche scientifiche, Rado Pišot. “Progetti di questo genere sono la chiave verso il rafforzamento della natura marittima delle nostre località e danno a Isola un’anima particolare”, ha osservato la vicesindaco Nataša Čerin. Lucija Čok nel suo intervento ha evidenziato che uno degli obiettivi principali del progetto era soprattutto portare l’attenzione sul fatto che la Slovenia è un Paese marittimo con una ricca eredità legata al mare, che spesso viene trascurata nei programmi scolastici. Per questo motivo in seno all’iniziativa è stato stilato per gli insegnanti un manuale sulla pesca, il mare e la cultura istriana. Un contributo importante è giunto anche dalla Comunità italiana e non soltanto dai connazionali isolani, ma anche piranesi e capodistriani, tesorieri del ricco passato marittimo delle nostre terre. A nome dell’istituzione minoritaria la coordinatrice culturale Agnese Babič ha espresso soddisfazione per la buona riuscita del progetto. Nella giornata di venerdì, oltre alla conferenza stampa conclusiva dell’iniziativa, finanziata dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, si è svolta pure una presentazione sul mestiere del pescatore e la degustazione dei piatti a base di pesce preparati dagli studenti della scuola media. L’intensa giornata è terminata con l’inaugurazione ufficiale delle tabelle bilingui a ricordo dell’industria ittica a Isola che sono state posizionate nei pressi degli ex stabilimenti “Arrigoni” e “Ampelea”.

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