Garantire la sicurezza

0
Garantire la sicurezza

CAPODISTRIA| La tragedia di Genova con il crollo del ponte Morandi che scavalcava il capoluogo ligure, ha riproposto anche in regione la questione della sicurezza di viadotti e cavalcavia. Moltiplicatisi negli anni novanta con l’intenzione di snellire il traffico, hanno ciclicamente fatto affiorare timori sulla loro solidità. Per fugare ogni dubbio il sindaco di Capodistria, Boris Popovič ha inviato una lettera aperta alla DARS, la Società slovena per le autostrade, chiedendo garanzie sulla sicurezza dei ponti stradali. La missiva non mette in dubbio la tenuta del viadotto di Črni kal, sull’autostrdala Lubiana- Capodistria, il più grande e il più lungo del Paese, di recente costruzione e che certamente non ha superato le severe verifiche fatte. Non altrettanta fiducia può essere riposta nei cavalcavia a ridosso del centro cittadino, di più vecchia data e che suscitano apprensione anche a prima vista trra coloro che ci passano sotto. Popovič ha chiesto dati sulla frequenza dei controlli eseguiti. Agli ingegneri viene chiesto ancora di fornire elementi precisi sulle sollecitazioni previste ai tempi della progettazione, quando forse nessuno aveva pensato che queste sopraelevate sarebbero state attraversate giornalmente da 2.800 mezzi pesanti, diretti al Porto di Capodistria o provenienti dallo scalo. Il numero potrebbe salire a 4.000 in pochi anni, prima del completamento della nuova entrata nello scalo a Sermino. Concretamente l’amministrazione capodistriana chiede informazioni sui cavalcavia di Via dell’Istria, di Semedella, della Bonifica di Ancarano e della bretella autostradale di Bertocchi, usati quatidianamente da migliaia di cittadini e dagli autobus delle linee urbane.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display