Futuro nelle medie e piccole imprese

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Futuro nelle medie e piccole imprese

L’economia in regione dopo la crisi si sta riposizionando, ma sono in aumento le aziende che creano notevole valore aggiunto con il loro lavoro. Le opportunità non ancora sfruttate, però, sono parecchie. Lo rileva il presidente della Camera di commercio Robert Rakar, in un’intervista rilasciata all’agenzia stampa slovena STA. Le attività economiche non hanno ancora recuperato il terreno perduto negli ultimi dieci anni con la crisi e sono cambiate profondamente. Grandi marchi hanno cambiato sede, sono falliti oppure hanno ridotto il loro giro d’affari, dando la possibilità alle piccole e medie imprese, che possono adeguarsi più facilmente alle condizioni di mercato. Queste hanno sfruttato gli spazi lasciati da colossi come “Istrabenz”, “Cimos” o “Droga”. Stanno crescendo comparti come la logistica e il turismo, ma anche l’industria metalmeccanica. Vanno tenute in considerazione le ditte “intelligenti” che propongono processi di lavoro automatizzati e digitalizzati, creando posti di lavoro con alto valore aggiunto. Nell’area carsico-costiera non vi sono molte fabbriche con salari bassi, per cui l’aumento delle paghe minime non avrà effetti così pesanti come in altre regioni slovene. Un certo impatto sarà inevitabile nel commercio e nel turismo. In quest’ultimo settore, Rakar vede una scarsa implementazione delle strategie nazionali approvate, per cui poco viene fatto per promuovere le esperienze offerte ai villeggianti e per il turismo verde che potrebbe rilanciare anche l’entroterra istriano, aprendo piccoli alberghi e ostelli. Il Capodistriano, ovviamente, rimane il centro logistico per eccellenza, che rappresenta la colonna portante dell’economia slovena. Ne fa parte il Porto che ha bisogno del rapido raddoppio del binario sino a Divaccia che aumenti la capacità di manipolazione e trasporto delle merci. Intoppi nei traffici marittimi non sono ammissibili, ha rilevato ancora il presidente Rakar che sollecita ancora l’allargamento dell’infrastruttura stradale dal mare verso l’interno portando a tre, o in alcuni tratti a quattro, le corsie di marcia nell’autostrada. Soffermandosi sulla “Cimos” ha affermato che l’industria sta risalendo la china. È da auspicare che i nuovi proprietari sappiano comprendere la sua importanza per l’economia regionale e che il giro d’affari possa costantemente crescere. Il tutto avrebbe effetti positivi sul mercato del lavoro. La disoccupazione, intanto, è in discesa e in settembre si è attestata sul 7 per cento.

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