Elezioni CNI 2022. Tremul: «Il voto diretto grande conquista»

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Elezioni CNI 2022. Tremul: «Il voto diretto grande conquista»
Maurizio Tremul a Isola

Rendere l’Unione italiana un’istituzione più incisiva sarà la stella polare della politica di Maurizio Tremul, candidato alla poltrona di presidente della nostra massima associazione rappresentativa, che ha presentato venerdì sera, 17 giugno, il proprio articolato programma elettorale ai connazionali di Isola presso Palazzo Manzioli, sede della Comunità italiana. Tremul, qualora ottenesse i voti necessari alla riconferma, auspica di poter rendere l’Unione “quanto più vicina alle necessità e ai bisogni dei connazionali, che sappia rappresentarli ancora meglio di come sta già facendo” e che riesca ad imporsi per far attuare i diritti e promuovere le istanze della Comunità Nazionale Italiana in un rapporto di unitarietà. Nel corso dell’incontro, durante il quale ha passato brevemente in rassegna alcuni punti del suo indirizzo programmatico, dando spazio anche alle domande degli accorsi, ha posto un grande accento sull’inclusione di tutte le realtà e istituzione minoritarie che dovrebbero lavorare in sinergia sui vari progetti che interessano in un modo o nell’altro tutta la Comunità. Tremul, ai vertici dell’Unione Italiana da ormai tre decenni, ha precisato che sta correndo nuovamente per la carica di presidente per dare continuità al precedente mandato, portare a termine alcune cose avviate nell’ultimo quadriennio e perché crede che l’unitarietà della CNI sia a rischio. Non sono mancate parole dure nei confronti del suo avversario politico, Felice Žiža, che è contrario al voto diretto della carica per cui corre in lizza: “Credo sia singolare che uno si candidi alla carica per poi abolirla e togliere ai connazionali il diritto di eleggere. Le persone devono capire cosa sta dietro ai programmi e sapere che se voteranno per un determinato candidato perderanno un diritto democratico, che tutti ci riconoscono come una grande conquista”, è stato critico Tremul. Il presidente della Comunità degli Italiani “Pasquale Besenghi degli Ughi”, Robi Štule, ha colto l’occasione per chiedere delucidazioni in merito alle indiscrezioni che circolano riguardo alle risorse che ricevono i due sodalizi isolani che secondo alcune voci di corridoio, smentite da Tremul, potrebbero essere accorpate. Il fatto che a Isola vi siano due Comunità degli Italiani rappresenta per molti una condizione scomoda, ma Tremul ha sottolineato che l’Unione italiana non ha mai richiesto di unire le due Comunità: “Io ho sempre difeso l’autonomia dei due sodalizi partendo dal principio che se i connazionali isolani decideranno di loro spontanea volontà di riunirsi in un’unica Comunità, noi lo sosterremo, ma impediremo che venga fatto dall’alto senza l’approvazione dei connazionali”.

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