
Il candidato a presidente dell’Unione Italiana, Felice Žiža, ha inviato un comunicato stampa in cui si rivolge a tutti i connazionali, in vista delle elezioni di domenica 26 giugno.
“La mia campagna in vista del voto sta volgendo al termine. Purtroppo è stata troppo breve per potervi incontrare tutti di persona, ma spero che i progetti salienti del mio programma vi siano giunti attraverso i mezzi d’informazione o attraverso i Presidenti delle Comunità ai quali ho inviato il foglio. In questo appello desidero precisare alcuni punti, toccando iniziative che vanno portate avanti”, inizia così la nota di Žiža.
“In primo luogo ci tengo a ribadire che lo scopo della mia candidatura è dettata esclusivamente dalla necessità di garantire l’unitarietà della CNI in Slovenia e Croazia. Ciò può essere raggiunto con un’ Unione Italiana forte e unita. La sua soggettività politica, venuta a mancare da tanti anni, va ottenuta con un accordo formale di collaborazione con la CAN Costiera in Slovenia e con i Consigli delle minoranze nelle regioni Istriana e Litoraneo-montana. Questa unità d’intenti non è mai stata raggiunta. L’ UI deve essere il tutore dell’applicazione dei nostri diritti acquisiti, in particolare dovrebbe essere un’organizzazione che riunisce tutte le istituzioni della CNI e non operare autonomamente, senza portare a casa i risultati, affinchè ci sia un trattamento univoco dei connazionali in Slovenia e Croazia, come previsto dal Memorandum trilaterale Italia-Croazia-Slovenia, mai ratificato da quest’ultima”, si legge ancora nel comunicato del candidato.
“L’applicazione del bilinguismo in Croazia e particolarmente a Fiume, è praticamente inesistente, sebbene esplicitamente citato nell’accordo italo-croato, Dini-Granič sulla tutela della CNI; l’insegnamento della lingua italiana nelle scuole croate sul territorio nazionalmente misto non è obbligatoria, ma facoltativa e in certi Istituti la lingua italiana non è presente nell’elenco delle lingue opzionali per mancanza di docenti; la qualità dell’insegnamento dell’italiano, in alcuni casi, è a bassissimi livelli, anche nelle stesse scuole italiane, soprattutto perché manca una legge specifica per il settore, che troviamo invece in Slovenia; esistono addirittura casi estremi in cui gli insegnanti di materia usano in classe la lingua croata per spiegare alcuni concetti specifici – scrive Žiža -. Va constatato poi che operano solamente due consulenti pedagogici italiani su un territorio molto vasto come l’Istria e il Quarnero, mentre nel Capodistriano, da qualche mese sono ben quattro, per una zona molto meno estesa. In Croazia non esiste un Ufficio per il bilinguismo, sulla falsariga di quello costituito recentemente a Capodistria con due dipendenti e con un consulente legale che coordina la loro attività sul territorio. Poi abbiamo il Centro diurno per anziani di Buie, che è inserito da anni tra i programmi, ma non è mai stato realizzato. E’ preoccupante inoltre, anche la posizione del Dramma Italiano di Fiume che non ha più l’autonomia finanziaria, con gli attori che sempre più spesso vengono inclusi dal Teatro stabile fiumano in opere in lingua croata togliendo loro la possibilità di curare, come succedeva un tempo, un cartellone tutto in italiano, da portare in tournée su tutto il territorio della CNI. Restando a Fiume, esprimo preoccupazione per le sorti di Palazzo Modello, sede della locale Comunità, che è una delle poche a non essere proprietaria dell’edificio che la ospita, rischiando lo sfratto. Nel capoluogo quarnerino si attende il nuovo asilo italiano dal lontano 2011 e poco o nulla è stato fatto per mantenere l’impegno preso. Per non dimenticare l’aspetto sanitario dei connazionali del Buiese e dell’Umaghese.
Concludendo, desidero ribadire che, se venissi eletto, insisterò sulla firma di un Accordo tra l’Unione Italiana, la CAN Costiera e i Consigli delle minoranze in Croazia perchè uniti si può fare tanto sia a Roma, sia a Zagabria che a Lubiana”.
“Spero di aver contribuito con la mia candidatura ad aumentare l’interesse dei connazionali per le elezioni di domenica e la conseguente affluenza alle urne. Dal 15% della scorsa tornata, auspico che si arrivi a livelli accettabili, almeno del 50% per dare una reale parvenza di democrazia partecipativa. Pertanto rinnovo il mio appello ad andare a votare domenica prossima, sollecitando direttamente a fare altrettanto anche i vostri parenti, gli amici e i soci delle Comunità degli Italiani. Solamente in questo modo, potremo rilanciare l’attività dell’Unione Italiana e affrontare le sfide che non sono state portate a termine in passato. Con la forza nel cuore per l’Unione”, conclude Felice Žiža.
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