Due balenottere nell’alto Adriatico

L’insolita presenza dei cetacei documentata dai ricercatori della società «Morigenos»

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Due balenottere nell’alto Adriatico

Al largo del tratto di mare tra Pirano e Isola, sono stati avvistati in settimana degli ospiti speciali. Si tratta di due splendidi esemplari di balenottera comune (Balaenoptera physalus), appartenenti al gruppo dei Misticeti. A segnalare l’insolita presenza ai ricercatori dell’Associazione no profit “Morigenos” di Pirano, impegnata nella tutela dell’ambiente marino, è stato un pescatore. I ricercatori si sono messi subito all’opera individuando i cetacei che si stavano spostando verso la costa giuliana. Avvisati i colleghi triestini che monitorano costantemente il mare nell’area protetta di Miramare, quest’ultimi hanno riferito di un paio di recenti segnalazioni locali, che avevano già allertato sulla possibile presenza di questi giganti del mare, anche se le uscite di monitoraggio effettuate sono state vane. Sono passati sette anni dall’ultima volta che questa specie si è spinta nel punto più a nord di tutto il Mediterraneo, fino ad arrivare al Molo Audace a Trieste. Eppure, il grande cetaceo non passa di certo inosservato, viste le sue dimensioni e in un’area marina limitata e frequentata come quella dell’alto Adriatico, dove viene avvistata sporadicamente e quindi considerata estremamente rara. Eppure, quest’anno, sarà per il traffico navale ridotto, come conseguenza della pandemia, questi animali non poco ingombranti hanno deciso di risalire l’Adriatico. In primavera furono avvistati dapprima al largo di Sebenico e soltanto un mese fa una coppia di balenottere comuni è stata avvistata tra Lussinpiccolo e Sansego. Questi affascinanti esemplari in età adulta raggiungono i 24 metri di lunghezza e un peso compreso tra le 50 e le 80 tonnellate. Si tratta del secondo animale per grandezza del pianeta, preceduto soltanto dalla balenottera azzurra. La Balaenoptera physalus vanta un’età media di sessant’anni ed è probabilmente il più veloce tra i cetacei: raggiunge i 50 chilometri all’ora e può rimanere in apnea anche 20 minuti, spingendosi ad una profondità di oltre 400 metri. Si nutre principalmente di krill e di alcune piccole varietà di pesci. La balenottera comune è una specie a rischio, inserita come vulnerabile nella lista rossa IUCN, minacciata principalmente dal traffico navale, dall’inquinamento chimico e acustico subacqueo e dalle micro-plastiche. “Abbiamo fotografato entrambi gli esemplari e ottenuto un filmato aereo”, hanno rilevato i ricercatori sloveni, “e sulla base di fotografie delle pinne dorsali e altre parti del corpo saremo in grado di determinare se sono stati osservati altrove dai nostri colleghi che lavorano in altre parti dell’Adriatico e del Mediterraneo, mentre le riprese aeree aiuteranno a determinare la loro condizione generale”. Fondamentale per i ricercatori la collaborazione con i pescatori che con le loro segnalazioni consentono di raccogliere dati e informazioni preziose. La “Morigenos” lancia un appello ai proprietari di imbarcazioni, invitandoli a ridurre potenziali impatti negativi su questi esemplari non avvicinandosi a loro più di 200 metri. La società invita tutti coloro che si trovano in mare in questi giorni ad informarli tempestivamente in caso di eventuali ulteriori avvistamenti al numero telefonico 031 77 10 77.

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