Dal mare al viaggio: versi che spiccano il volo

Con le premiazioni, letture e altri eventi archiviata a Pirano la terza edizione del Concorso di poesia suddiviso in quattro categorie, di cui una dedicata a Marco Polo

0
Dal mare al viaggio: versi che spiccano il volo
Enzo Santese, Loredana Bogliun e Laura Marchig. Foto: CI PIRANO

La terza edizione del “Festival della Poesia del Mare” è stata archiviata con un trittico di giornate, da venerdì a ieri, fatte di premiazioni, intermezzi musicali e soprattutto letture dei versi, un’introspezione di sensi, desideri, fantasie e pensieri in libertà. Il concorso letterario, organizzato dalla CAN e dalla CI di Pirano, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia a Capodistria, l’Unione Italiana e altri enti, nonché con il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune e della CAN costiera, è stato suddiviso in quattro categorie con 137 lavori pervenuti, dei quali oltre la metà, ben 72, dagli under 13. In quest’ultimo caso la parte del leone l’ha fatta la scuola elementare “Vincenzo e Diego de Castro” di Pirano che ha conquistato le prime tre piazze. In vetta Jan Cavassi con la sua nostalgica “Mare aspettami” e una menzione della giuria dove ha commosso la profondità in versi del secondo posto assegnato alla giovanissima Sarah Tayri Oblak, alunna di IIa elementare. Nella seconda categoria sino ai 18 anni, dove c’è stato meno interesse, il primo premio è andato a Gabriele Garofalo studente del liceo classico “Bernardino Telesio” di Cosenza che per “Cosa mormora il mare” ha tratto ispirazione dalle parole di Leonardo Sciascia. Menzioni, invece, ad Alexia Civitan e Andrea Lakošeljac della IIa educatori della scuola media “Pietro Coppo” di Isola, per “Le ricchezze di un mare da salvare” e “Le fantasie legate alle realtà sottomarine”. Internazionalità nelle 38 opere della sezione “adulti” che oltre a Pirano, Isola e Capodistria, ha visto giungere componimenti da Fiume e, soddisfazione degli organizzatori, da Treviso, Pordenone, Ancona, Frosinone e Bolzano a riprova che la rassegna piranese prevarica di anno in anno i propri confini non soltanto emotivi ma anche geografici. Ha prevalso l’insegnante di lettere pordenonese Marika Brun con “Mare in burrasca”; secondo posto per “In frontiera” di Alessandro Liburdi di Frosinone e terza classificata la poesia “Adriatica” di Mauro Barbetti che ha inviato i propri componimenti da Ancona, aggiudicandosi però la vittoria nella categoria supplementare “Marco Polo”, ispirata al navigatore, scrittore e ambasciatore veneziano nella ricorrenza del 700esimo anniversario della scomparsa. In questo caso il filo conduttore delle 23 poesie pervenute è stato il viaggio, reale, introspettivo, di fantasia o attinto a storie di ricordi. Ad affiancare in giuria il promotore e direttore dei Festival, Enzo Santese, sono state Elis Deghenghi Olujić e Nives Zudič Antonič. “L’impegno non è stato semplice”, così il critico, poeta e letterato Santese, “ma il risultato è molto gratificante. L’obiettivo di questo Concorso è teso a coinvolgere e stimolare l’estro poetico in un ventaglio anagrafico che scaturisca parole in versi sin dalla più tenera età, acciocché questa nicchia marginalmente trattata esploda, emerga e si diffonda come un virus incontrollato perché la poesia è arte in versi che va lasciata libera di contagiare. Dobbiamo immensa gratitudine a insegnanti e docenti che hanno instillato nei giovani la curiosità, dato modo di prendere confidenza con i versi accompagnandoli nella loro crescita poetica e i numeri parlano chiaro. 72 componimenti arrivati dagli istituti scolastici è un traguardo, perché stimolare un nuovo interesse, specie nei giovanissimi, non è facile anche se il mare è un argomento di tutti”. In Casa Tartini è stata pure presentata la pubblicazione dei vincitori di questa terza edizione del Festival a cui, per il secondo anno consecutivo, ha contribuito alla stampa il Consolato Generale d’Italia a Capodistria. Il Console Giovanni Coviello, nel suo breve intervento, ha tenuto a sottolineare come il loro sia “un piccolo contributo a sostegno di una manifestazione così lodevole, organizzata ad arte grazie all’enorme impegno logistico e una direzione che ha elevato la poesia a livelli qualitativi e di contenuti”. Poeti, letture a confronto, intercalate da conferenze, musica d’autore con la Tomo’s Band e convivi, i vari scenari suggestivi di una Pirano declamante il mare, ha toccato anche il Centro pastorale “Georgios”, il Convento dei frati minori e la Galleria civica di Pirano che ieri ha portato in rassegna gli ultimi scritti che hanno trasposto in rima emotività interiori e sensazioni del vivere il mare. Ad arricchire la manifestazione anche i versi di Loredana Bogliun, Laura Marchig, Gaetano Benčić e Mauro Sambi che compongono “La Pergola della poesia”. La Bogliun in particolare ha dato voce all’universo poetico legato alla cultura istriana e alla valorizzazione delle sue diversità dialettali derivanti da un’unica matrice italiana. Durante il Festival, fresco di stampa, promosso pure il libro di poesie “Complici visioni”, la raccolta di Enzo Santese e Giacomo Scotti, illustrata dai dipinti del connazionale Bruno Paladin. A promuovere le rime marine, la CAN piranese nel suo presidente Andrea Bartole, vede “un’occasione per collaborare con le istituzioni scolastiche e un punto di partenza per far conoscere la nostra realtà al di fuori di Pirano, perché la poesia è lo strumento più efficace per mantenere viva la lingua italiana in questo territorio”. Allo storico Kristjan Knez, vicepresidente della CI “Tartini”, l’orgoglio di sottolineare oltre alla parte compositiva di musica e note, “una Pirano che ha toccato da Dell’Acqua a de Colombani, dallo stesso Tartini a de Castro, patria di poeti che hanno diffuso sentimenti legati al mare, alle saline e all’oro bianco, fonte di vita che ha fatto sbocciare questa perla dell’Adriatico”.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display