
Si chiama “Circolo VitaNova” ed è una nuova realtà associativa intercomunale dedicata alla promozione dell’identità italiana in Istria. La società si propone come spazio di confronto e crescita culturale, aperto a tutti coloro che vogliono contribuire alla valorizzazione della lingua, della cultura e della storia italiana nella regione. A guidarla è Kris Dassena, affiancata da un gruppo di soci determinati da un lato a dare nuova linfa alla partecipazione civica e culturale, dall’altro a cercare soluzioni concrete ai problemi che coinvolgono la cosiddetta minoranza.
Il “Circolo VitaNova”, nato dalla comunione di intenti di alcuni connazionali dei quattro Comuni costieri, è stato presentato ieri durante una conferenza stampa presso la Comunità locale di Capodistria. Durante l’incontro, i soci hanno esposto il manifesto dell’associazione, delineando i punti fondamentali su cui intendono operare. Il primo obiettivo è la diffusione e il rafforzamento dell’identità italiana, riconosciuta come una delle radici storiche dell’Istria. Per questo, si punterà alla promozione della lingua e della cultura italiana, coinvolgendo chiunque si senta vicino a questa tradizione e voglia condividerla, approfondirla e sostenerla.
“La perdita della cultura italiana in Istria sarebbe un danno per tutti coloro che abitano queste terre. Siamo aperti a tutti coloro che vogliono contribuire”, hanno sottolineato. Anche la scelta di svolgere l’incontro presso la sede della Comunità locale di Capodistria ha avuto un valore simbolico, indicando un primo segnale di apertura: “Abbiamo chiesto questo spazio per dimostrare che non ci chiudiamo nei soliti ambienti della minoranza, ma ci rivolgiamo a tutta la comunità”, ha dichiarato la vice-presidente Clio Diabaté. Il Circolo si pone anche come punto di accoglienza per coloro che si sono trasferiti in Istria negli ultimi decenni e desiderano conoscere e partecipare alle tradizioni italiane: dalla gastronomia alle festività, dai canti popolari alla storia condivisa.
Importante sarà anche fornire sostegno ai nuovi cittadini italiani residenti nel territorio, aiutandoli a inserirsi nella rete della Comunità nazionale italiana autoctona e offrendo informazioni sul sistema organizzativo, amministrativo e sociale della regione. Inoltre, l’associazione non vuole limitarsi a un contesto locale ma aspira a superare i confini amministrativi e statali, favorendo attività comuni in un dialogo senza barriere. Sul piano economico, ha spiegato Bruno Orlando, il “Circolo VitaNova” si autofinanzierà attraverso una quota associativa, stabilita a 30 euro annui per ogni socio.
Inoltre, saranno ben accette donazioni private e contributi destinati alle attività dell’associazione, e alcuni soci, esperti in progettazione, lavoreranno per ottenere finanziamenti europei e per partecipare ad altri bandi pubblici. “Qui si può iscrivere chiunque, anche dalla maggioranza, anche dall’Istria, non facciamo parte delle associazioni che votano nell’Unione Italiana e non ci sarà il problema delle doppie iscrizioni rispetto alle CI”, ha aggiunto. All’evento era presente anche Maurizio Tremul, presidente dell’UI, che ha preso atto della fondazione della società e del suo approccio nei confronti dell’UI e delle istituzioni della Comunità Nazionale Italiana.
“Non ci sono lavoratori dipendenti. Non vogliamo che tutto dipenda da due o tre persone ai vertici, ma contiamo sulla partecipazione di volontari e sul coinvolgimento di ciascuno”, ha spiegato ancora Diabaté. Anche la presidente Dassena ha voluto precisare che l’associazione non intende contrapporsi alle CI, bensì ne riconosce il valore storico e l’importanza sociale.
“Non siamo una comunità, ma una Società aperta a tutti che vuole fare qualcosa di nuovo. Vogliamo promuovere l’italianità in modo parallelo, anche collaborando con le Comunità degli Italiani”, ha dichiarato. Daniela Paliaga Jankovic, tra i soci, ha sottolineato l’importanza di un rinnovamento nelle istituzioni e nella CNI, affermando che “troppo spesso si pensa che solo le CAN debbano occuparsi di politica, ma il discorso è fermo agli anni Sessanta e siamo costretti a muoverci in un sistema rigido, autoritario, che non ascolta le nostre voci. Noi vogliamo avere valenza politica, con ogni azione dobbiamo affrontare le problematiche che ci riguardano – come l’annosa questione del bilinguismo – per garantire il riconoscimento dignitoso dei nostri diritti”. Ha inoltre evidenziato la necessità di migliorare la qualità e la quantità dell’informazione che i media della maggioranza hanno e danno sulla CNI, per fare in modo che essa divenga realmente visibile e riconosciuta unanimemente come autoctona.
Stefano Destefano ha aggiunto un ulteriore punto di vista, invitando chiunque si senta deluso dalla gestione passata e attuale a iscriversi “per costruire insieme una nuova realtà e per cercare nuove soluzioni ai problemi”. Per il momento il “Circolo VitaNova” non avrà una sede fissa, ma organizzerà attività itineranti per raggiungere il maggior numero possibile di persone. Il nome della società richiama il concetto di “Circolo” come prima forma associativa diffusa nel dopoguerra, mentre “VitaNova” è un chiaro riferimento alla prima opera attribuita con certezza a Dante Alighieri.

Foto: GORAN ŽIKOVIĆ
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.