CI di Crevatini. Un docu-film che riporta alla storia dei castellieri

Autori e protagonisti ospiti alla proiezione

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CI di Crevatini. Un docu-film che riporta alla storia dei castellieri
Lidia Rupel, Francesca Mucignato e Emma Baskar. Foto: MARIELLA MEHLE

Sono ancora visibili i resti dei numerosi castellieri sparsi sui colli istriani, carsolini, dalmati, in parte nel Friuli fino nel Veneto. Ci sarebbero oltre 550 siti archeologici che riportano tracce degli antichi borghi fortificati più di tremila anni fa, oggi più o meno conservati. Nel giugno del 1980, presso l’insediamento di Santa Barbara a Muggia, a poca distanza dal castelliere di Elleri a ridosso del confine italo-sloveno, è stata rinvenuta una necropoli a incinerazione appartenente al periodo tra la fine dell’età del Bronzo e la prima metà del Ferro. Una trentina di tombe, principalmente appartenenti a dei bambini, portarono testimonianza dei rituali funebri degli abitanti del sito. Sono stati questi i tasselli che hanno ispirato la triestina Francesca Mucignato a realizzare un cortometraggio a riguardo. “Un giorno mi recai a Elleri e incontrai delle persone che portavano dei fiori al cimitero. Giungendo all’antica necropoli, mi accorsi che a differenza del forte passaggio emozionale umano presente nel cimitero, il sito era invece troppo distante per far sì che l’uomo potesse vedere o immaginare le persone che erano state sepolte lì. Ho quindi pensato di dare un volto ai defunti della stessa terra”, ha raccontato la Mucignato. È nato così un film a carattere archeologico dal titolo “Hema – una storia di castellieri”, senza la pretesa di spiegare fedelmente la storia dei castellieri protostorici delle nostre terre, ma attraverso una libera interpretazione delle scene di vita passata, si è cercato di restituire al pubblico uno stimolo per ritrovare nell’archeologia le testimonianze di un’eredità culturale assopita e talvolta dimenticata. La storia è frutto di un’invenzione che vede protagonista la ragazza Hema interpretata da Emma Baskar e la trama intreccia una parte remota e una moderna, che vede una scolaresca in visita al sito archeologico. “Ho pensato di offrire il punto di vista di una bambina, poiché i testi che trattano questo periodo menzionano guerrieri e cacciatori, raramente donne e infanti ma anche per sdrammatizzare la rappresentazione del rito dell’incinerazione. L’infanzia di quell’epoca era vicina al mondo degli adulti, per cui la protagonista in qualche modo ripercorre le tracce dei genitori sotto forma di gioco e crea un anello di comunicazione tra il presente e il passato”, ha spiegato la regista, tra l’altro anche autrice, che si è avvalsa di collaboratori appassionati di protostoria, ricercatori, archeologi e autori di libri sui castellieri.

La lavorazione ha richiesto due anni di riprese e montaggio, dove ad affiancare la regista sono stati Paolo Forti quale direttore della fotografia, Lidia Rupel per i testi storici e le traduzioni, Guido Zanettini per i disegni, a Sergio Sergas è stata affidata la supervisione etnografica, le musiche sono state curate da Alex Mason, mentre la voce narrante è di Andrea Germani. “Tutta la troupe ha collaborato a titolo gratuito.
Non abbiamo richiesto nessun finanziamento, poiché è voluto essere un esperimento, nato da un entusiasmo comune”, ha rivelato la Mucignato aggiungendo che molti hanno messo a disposizione le proprie capacità, oggetti di vario genere, beni propri, animali, monili in bronzo e altro. Le riprese sono state girate naturalmente a Elleri ma anche in altri punti in Slovenia e in Croazia. Si tratta di una produzione firmata “Argo Medi@story”, realizzata con il patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, dei Comuni di Trieste, Muggia, Aurisina, Sgonico e Monrupino e la Società friulana di archeologia sezione di Trieste, che ha stabilito i criteri per la realizzazione e le riprese nei vari siti. Alla presenza del cast, il docu-film è stato presentato e proiettato con i sottotitoli in sloveno presso la Casa di cultura di Bosici, evento organizzato dalla Comunità degli Italiani di Crevatini.
A fare gli onori di casa la presidente Maria Pia Casagrande, che ha salutato il numeroso uditorio e in particolare il Console Generale d’Italia a Capodistria Giovanni Coviello, la presidente della CAN di Capodistria Roberta Vincoletto e Marina Stropnik, presidente della Comunità locale di Crevatini. Per accedere a un pubblico quanto più vasto, per la pellicola sono previste diverse versioni linguistiche ancora in lavorazione, doppiate in lingua slovena, croata e inglese.
“Volevamo che si potesse diffondere nei luoghi dove ci sono i castellieri, poiché sono un bene comune, un bene che appartiene a un passato diverso da quello che sono i confini di oggi, un retaggio che accomuna tutti e che sicuramente deve essere tutelato e valorizzato”, ha concluso la Mucignato.

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