Capodistria in festa per gli olimpionici

Corteo lungo le vie cittadine e raduno in piazza con i tifosi che per incontrare gli atleti hanno dovuto soddisfare la regola PCT

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Capodistria in festa per gli olimpionici

“Grazie a tutti per il supporto e il tifo che avete fatto per noi dalla Slovenia, ci ha aiutato ad affrontare un’Olimpiade fuori dal normale, difficile sotto tanti aspetti”. È l’opinione comune degli atleti al rientro da Tokyo 2020. Per gli olimpionici di Capodistria, mercoledì sera l’Unione sportiva e il Comune hanno organizzato una festosa accoglienza, sostenuta dalle tifoserie locali. Protagonisti della serata le veliste nella classe 470, Veronika Macarol e Tina Mrak, la canoista Špela Ponomarenko Janić, che ha gareggiato in coppia con Anja Osterman, quest’ultima assente per altri impegni, i cestisti Vlatko Čančar e Gregor Hrovat.

I cestisti Čančar e Hrovat

Il corteo è partito dal parcheggio della piscina nell’area Bonifica per poi snodarsi sul lungomare, fare tappa nei pressi della Taverna e giungere, infine, in Piazza Tito. Ad accoglierli c’erano un centinaio di persone che hanno potuto accedere all’evento solo nel rispetto delle condizioni PCT (guariti, vaccinati, testati). Invitati a salire sul palco, gli olimpionici hanno risposto ad alcune domande su quest’avventura a Tokyo. “Purtroppo per me e Anja è stata più da nuoto che da kayak, ma lo sport è fatto anche di sorprese inimmaginabili” ha scherzato la Ponomarenko Janić, alludendo all’incidente occorso al loro K-2, a pochissimi metri dal traguardo sui 200 metri. La loro prestazione è stata purtroppo guastata dalla perdita di equilibrio, sino a ribaltarsi in acqua e questo ha compromesso la finale.

Foto ricordo degli olimpionici con i tifosi

Quinto posto per le due veliste: “Il rinvio dei giochi olimpici di un anno ci ha spiazzate, ma non ci siamo arrese, neppure dinanzi alle rigidissime misure imposte dai giapponesi per contenere il contagio da Covid. Abbiamo concentrato tutti i nostri sforzi sulla gara” hanno rilevato Veronika e Tina. Con il quarto posto è sfumato il sogno della medaglia anche per il basket sloveno, ma è stata un’esperienza gratificante, perché tanti tifosi hanno fatto anche le ore piccole pur di non mancare all’appuntamento con i canestri. “Giocare senza il pubblico è stato molto strano, ci ha dato un senso di vuoto benché avessimo già fatto delle partite in queste condizioni. Sapere, però, che in Slovenia c’è una grande partecipazione, ha dato alla squadra uno stimolo incredibile” hanno dichiarato i cestisti Vlatko e Gregor. Sui progetti per il futuro, i cinque atleti non si sono dilungati. “Adesso vogliamo prenderci qualche giorno di riposo e goderci l’atmosfera di casa, poi ci dedicheremo alle nuove sfide agonistiche”, hanno promesso al pubblico, prima di lasciare il posto alla musica, per l’occasione offerta dal gruppo Gedore.

L’accoglienza, con severe misure di prevenzione, in piazza

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