A Isola una «casa» per l’industria ittica

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A Isola una «casa» per l’industria ittica

La pesca e l’industria ittica nel corso del tempo hanno lasciato la propria impronta a Isola. Nonostante il numero di pescatori sia ormai esiguo e l’azienda “Delamaris” nel 2014 sia stata trasferita a Kal presso Pivka, la storia e le tradizioni sono ancora palpabili e gli amministratori locali desiderano immortalarle costruendo, nell’area dismessa dove sorgeva l’ex fabbrica “Argo”, la “Casa dell’industria ittica”. Non il classico museo che tutti conosciamo, bensì una struttura il cui imperativo sarà interattività e digitalizzazione che renderanno l’esperienza di visita unica nel suo genere. Oltre a uno spazio espositivo, l’edificio ospiterà pure un angolo culinario in cui gli ospiti potranno imparare a preparare i piatti tipici della cucina locale, nonché un ristorante di alto livello, un fast food a chilometro zero e una rivendita. “Si tratta di un obbligo nei confronti di tutti gli Isolani e delle generazioni future, poiché la nostra ricca tradizione che è ancor oggi viva nel nostro territorio per cui va tutelata e salvaguardata. Con questo progetto potremo esporre tutte le nostre ricchezze ed esperienze nel settore ittico”, ha sottolineato il sindaco di Isola, Danilo Markočič, all’evento che ieri mattina si è svolto nel museo “Casa del mare – Isolana”. Nell’occasione il primo cittadino e il direttore della società “Pivka – Delamaris”, Janez Rebec, hanno firmato una lettera d’intenti con la quale l’azienda si unisce in qualità di partner all’iniziativa. “La nostra società è profondamente legata alle tradizioni. Continuiamo, infatti, a seguire le vecchie ricette e i metodi di preparazione. Il fatto che l’azienda non si trovi più a Isola, non significa che non sia più legata alla cittadina. Ci rendiamo conto che è necessario presentare questa lunga e ricca storia e siamo lieti di poter collaborare a questo progetto”, ha dichiarato Janez Rebec. Con la firma della lettera d’intenti è stato formalizzato l’accordo che impegna la “Delamaris” a cedere a fini espositivi gli attrezzi e le macchine di sua proprietà che venivano utilizzate in passato accanto ad altri oggetti interessanti, a prendere in affitto la rivendita presente nel museo, come pure a co-organizzare eventi, prendere parte in vari progetti e impegnarsi nella promozione dell’industria ittica. Una lettera d’intenti è stata già firmata nell’estate del 2020 dall’allora ministro per le Politiche agricole, Aleksandra Pivec e dal sindaco Markočič. Quella volta il progetto è stato stimato a 4 milioni di euro, mentre ora, secondo quanto presentato da Iztok Škerlič, direttore dell’Ente per la promozione dell’imprenditoria e dei progetti di sviluppo del Comune di Isola, ammonterebbe a 11 milioni di euro. Un divario non indifferente, che a suo dire sarebbe giustificato in grosso modo dall’ampia attività di digitalizzazione prevista e dall’opera di restauro e risanamento degli edifici, che sono oltretutto posti sotto tutela in quanto beni culturali. “Confidiamo di coprire almeno il 70 per cento dei costi con fondi europei e auspichiamo di ricevere dei mezzi anche da parte dei dicasteri interessati. Oltre a ciò il progetto sarà cofinanziato anche da vari partner e proveremo ad ottenere dei mezzi anche da parte della Repubblica italiana, poiché crediamo che si tratti di un patrimonio comune a entrambi i Paesi. Non dovrebbe andare a incidere troppo sulle casse comunali”, ha precisato Škerlič, secondo le cui stime il museo dovrebbe sorgere nell’arco di 3-5 anni. Ovviamente, dipenderà molto da quando sarà adottato il Piano regolatore comunale, in quanto prima dell’avvio dei lavori sarà necessario modificare la destinazione d’uso dell’immobile da industriale a struttura d’interesse pubblico.

Janez Rebec e Danilo Markočič

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