
Le minoranze nazionali italiana in Slovenia e slovena in Italia hanno tanti temi di cui discutere. In molti casi i problemi sono comuni e l’unico modo per affrontarli è facendo gruppo e agendo in modo coordinato per sensibilizzare i rispettivi governi. È per questo motivo che oggi, martedì 4 febbraio, si è svolto un incontro fra il consigliere regionale della minoranza nazionale slovena in Friuli Venezia Giulia, Marko Pisani, e i deputati al Parlamento di Lubiana delle minoranze nazionali italiana e ungherese in Slovenia, rispettivamente Felice Ziza e Ferenc Horváth.
L’incontro durato un’ora e mezza ha toccato tanti temi, fra i quali spicca quello relativo alla necessità di far fede al Memorandum d’intasa trilaterale firmato nel 1992. “In seguito alla firma di quel documento, non appena le Repubbliche di Croazia e Slovenia sarebbero state riconosciute dalla comunità internazionale, si sarebbero dovuti firmare degli accordi bilaterali fra le parti. L’unico che è stato realizzato è quello fra Italia e Croazia, firmato nel 1996. Lo scorso anno, dopo un grande lavoro di convincimento, abbiamo ottenuto luce verde da parte del Governo sloveno per procedere con le trattative verso Italia e Croazia per la firma degli accordi”, ha spiegato Ziza.
Nella conferenza stampa in seguito alla riunione è stato detto come nei prossimi giorni partiranno gli inviti per un primo incontro di discussione sul tema, che si svolgerà entro fine febbraio, al quale dovranno partecipare l’Unione Italiana, la CAN Costiera e i deputati della minoranza italiana in Slovenia e Croazia, Felice Ziza e Furio Radin. “Dobbiamo sederci tutti quanti ad un tavolo e discutere di questo documento”, ha affermato Ziza, il quale ritiene che uno dei passaggi fondamentali dell’accordo dovrà essere la definizione di Radio e TV Capodistria come istituzione comune.
Un incontro analogo a questo si svolgerà anche sul fronte italiano, dove uno dei protagonisti principali sarà Pisani, assieme ovviamente ai rappresentanti della minoranza slovena in Italia. Anche in questo caso si discuterà di RTV Capodistria, ma si punterà molto anche su come garantire un seggio al Parlamento italiano ad un appartenente alla minoranza nazionale slovena. Pisani ha spiegato come nell’FVG si stia lavorando per garantire un seggio a livello di Consiglio regionale, aggiungendo che un discorso analogo vada fatto anche per Roma. Nel caso di Italia e Slovenia è estremamente importante anche il discorso di sviluppo della base economica, ma ci sono anche molte altre questioni aperte.
“Stiamo lavorando sull’equipollenza dei diplomi, che viene risolta per automatismo in quasi tutti i settori, ma che causa ancora disagi in ambito scolastico. Il 16 maggio a Trieste ci sarà un incontro fra i ministri dell’Università di Slovenia e Italia, al quale saremo invitati anche noi e dove cercheremo di trovare una soluzione che eviti una marea di esami differenziali a chi ha finito l’Università oltre confine”, ha affermato Ziza.
Un altro tema trattato riguarda l’abolizione del pedaggio per il tratto stradale fra Trieste e Capodistria. “È un tema del quale si parla ormai da anni, purtroppo senza successo, ma dobbiamo insistere. Abbiamo il dovere di trovare nuovi modi per far capire l’importanza di tutto ciò a chi governa e prende le decisioni. Si tratta di pochi chilometri di strada, che non sono nemmeno una vera e propria autostrada e che dovrebbero venir trattati come la strada che porta da Trieste a Monfalcone, che è gratuita”, ha insistito Ziza.
Ed infine, la riflessione di Horvath, il quale ha spiegato come seppure la minoranza ungherese non sia direttamente coinvolta in queste dinamiche, ci sono temi analoghi che riguardano i rapporti fra la minoranza ungherese in Slovenia e quella slovena in Ungheria. Pertanto, a detta di Horvath, questi incontri sono sempre un’ottima occasione per avere spunti su come procedere nella soluzione delle problematiche delle minoranze.
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