In vista delle elezioni politiche in Italia, Alessandro Zehentner, candidato al Senato di Fratelli d’Italia nella lista di centrodestra per la circoscrizione Estero, ripartizione Europa, è tornato ad incontrare la Comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia. Per l’occasione, l’Unione Italiana ha messo a punto un programma di visite, iniziato a Capodistria, dove Zehentner è stato accolto dal presidente dell’UI, Maurizio Tremul e dal Vicepresidente della Giunta Esecutiva, Marko Gregorič. Sede dell’incontro, la recentemente ristrutturata ala del Palazzo Gravisi-Buttorai, dove presto nascerà il Centro Multimediale Italiano “Istria”. “Una legge di interesse permanente che consenta di avere dei finanziamenti costanti”, dovrebbe essere, secondo Tremul, uno dei vincoli nei confronti della Comunità da parte della Nazione madre. Istanza sulla quale si è trovato d’accordo Zehentner, la cui famiglia è tra l’altro originaria di Abbazia, il quale ha dichiarato che i finanziamenti dovrebbero essere perlomeno decennali in modo da poter pianificare bene gli investimenti e garantire più certezza e stabilità. La visita del candidato al Senato è poi proseguita a Santa Lucia, presso l’Incubatore creativo d’Impresa giovanile “Istria” dell’Unione Italiana. Tremul e Gregorič hanno spiegato all’ospite come la struttura sia stata finanziata con fondi FESR, per il tramite del MGRT, Ministero per lo per lo Sviluppo Economico e la Tecnologia della Slovenia, in adesione a un Bando del Gruppo d’azione “Istria”, con il cofinanziamento dei fondi della Legge 73/01 e dei mezzi per la base economica della CNI in Slovenia. È stata rimarcata l’importanza di simili iniziative per sviluppare l’imprenditoria tra i connazionali, con ricadute anche a favore del territorio, come quella conclusa recentemente. Zehentner ha assicurato anche in futuro, se riconfermato, il suo massimo impegno a favore delle istanze della CNI. Ha altresì rimarcato che la coalizione politica di cui farà parte avrà cura di bloccare qualsiasi iniziativa di legge (legate allo ius sanguinis) che limiti l’acquisizione della cittadinanza italiana per le giovani generazioni di connazionali in Slovenia e Croazia, come poteva accadere con le iniziative avviate nella precedente legislatura, prima della caduta del governo.
Nel pomeriggio Zehentner ha incontrato anche i connazionali di Dignano e Rovigno.
Acquisiti, ma certamente non incisi nella pietra e quindi (quasi) eterni. Sui diritti acquisiti bisogna vigilare, perché basta un niente (a volte anche
un mero errore) per mandare tutto in polvere. Alessandro Zehentner, intende dunque fare proprio questo: vigilare sui conseguimenti, sul grado di tutela raggiunto. Perché quello che si ha non è caduto dal cielo, ma è frutto di battaglie. Vigilare, concretamente
su che cosa? Nell’incontro di ieri sera a Dignano (dopo la tappa a Rovigno) a Palazzo Bradamante, sede della locale Comunità degli Italiani, la sottolineatura ha evidenziato la necessità di non lasciarsi sfuggire di mano lo ius sanguinis, che ha rischiato in questa legislatura di cadere vittima dello Ius soli (la proposta era firmata M5S e PD). Significherebbe, nel caso, togliere ai discendenti la possibilità di acquisire la cittadinanza italiana. “Tempo un paio d’anni e non resterebbe più nulla”, laconico Zehentner (figlio
di queste terre: cognome tedesco, ma di cuore italianissimo, con radici ad Abbazia). Che ha chiesto sostegno all’atto del voto, anche nel preferenziale.
Certo, bisognerà impegnarsi anche sul fronte delle finanze: rivedere i finanziamenti ogni tre anni è controproducente e non consente di mantenere un certo qual dinamismo progettuale e programmatico. E comunque, anche così ha notato il tanto lavoro che si fa con non troppi soldi (“Possono sembrare tanti, ma in Italia li spende un Comune di montagna per fare un marciapiede”).
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