ZEE. Trieste: vertice fra Grlić Radman, Logar e Di Maio

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ZEE. Trieste: vertice fra Grlić Radman, Logar e Di Maio

A stragrande maggioranza, ovvero con 129 voti a favore e un astenuto, il Sabor ha approvato la delibera sull’introduzione della Zona Economica Esclusiva nell’Adriatico. L’atto formale di proclamazione della Zona avrà luogo a gennaio dopo il vertice trilaterale tra i ministri degli Esteri di Croazia, Slovenia e Italia. Il Parlamento ha pure incaricato il governo di impegnarsi a favore del rafforzamento della collaborazione nell’Adriatico. “Con l’atto di proclamazione della ZEE – ha sottolineato il ministro degli Esteri Gordan Grlić Radman, faremo il massimo che si può fare dall’ottica giuridica per tutelare l’Adriatico”. La ZEE, rispetto all’attuale ZERP (Zona Protetta Ittico-Ecologica) porterà alla Croazia due nuovi diritti: la possibilità di realizzare isole artificiali e di fruire dell’energia del mare, del vento e delle correnti.
Un momento solenne
Prima della votazione i gruppi parlamentari, come già durante il dibattito, hanno espresso valutazioni difformi sulla portata della proclamazione della ZEE: per gli uni si tratta di un atto solenne, mentre per gli altri non c’è alcun motivo particolare per festeggiare. Toni diversi si sono uditi anche tra le fila della destra. Nikola Grmoja del Most ha definito la decisione del Sabor sulla ZEE un momento solenne, pur rilevando che si è arrivati a tanto in seguito alle spinte dell’Italia. “Purtroppo non c’è alcun motivo per fare festa”, gli ha ribattuto il sovranista Hrvoje Zekanović, secondo il quale la vicenda ha portato alla luce tutta la debolezza della politica croata: “Se l’Italia non avesse deciso di proclamare la ZEE, la Croazia non l’avrebbe mai fatto”. Zekanović ha ripetuto che nulla cambierà dopo la proclamazione della Zona e che “i pescherecci italiani continueranno a fare piazza pulita sui fondali croati”. Il capogruppo dell’HDZ, Branko Bačić, ha ribatutto agli scettici che Zagabria difende i suoi interessi strategici e nazionali nell’Adriatico e che la Croazia potrà ora costruire isole artificiali e sfruttare l’energia del vento e del mare. Nell’ambito della ZEE – ha proseguito – “i nostri pescatori si atterranno alle disposizioni approvate dalla Commissione europea su proposta del Paese di riferimento, ossia la Croazia”. Anche Arsen Bauk dell’SDP ha rilevato che la proclamazione della Zona “è comunque un momento solenne”.
Oggi la trilaterale a Trieste
Oggi a Trieste invece i capi delle diplomazie di Zagabria, Lubiana e Roma, all’incontro trilaterale incentrato sulla proclamazione delle Zone Economiche Esclusive, dovrebbero firmare una dichiarazione comune sull’Adriatico. Il ministro degli Esteri croato, Gordan Grlić Radman, ha dichiarato che il testo del documento non è ancora definitivo, ma che esiste l’idea che a sottoscriverlo sia pure la Slovenia. Nella dichiarazione si dovrebbe rilevare che i tre Paesi hanno una visione comune dell’Adriatico come di un mare che unisce i popoli e le regioni e che rappresenta una fonte di progresso. All’inizio era previsto che la trilaterale si tenesse a Venezia: alla fine è stato deciso che l’incontro tra Gordan Grlić Radman, Anže Logar e Luigi Di Maio si tenga oggi verso le 11 nella sede della Prefettura in piazza Unità d’Italia a Trieste
In occasione della recente visita a Zagabria, il titolare della Farnesina, Luigi Di Maio, aveva affermato che “l’Italia sta predisponendo la normativa per proclamare la Zona Economica Esclusiva” in Adriatico, “un passo – aveva sottolineato – che stanno facendo anche i nostri amici croati con l’obiettivo di assicurare la massima tutela possibile del mare Adriatico”. In quell’occasione, durante la conferenza stampa con Gordan Grlić Radman, Di Maio aveva spiegato che era stato deciso “di avviare appena possibile i negoziati per l’accordo di delimitazione marittima tra i nostri Paesi che contribuirà a rafforzare il nostro partenariato”.

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