«Zara, atto finale della liberazione della Dalmazia»

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«Zara, atto finale della liberazione della Dalmazia»
Il preidente dell Repubblica, Zoran Milanović. Foto Sime Zelic /PIXSELL

Il presidente della Repubblica Zoran Milanović ha dichiarato, alla cerimonia in occasione “dell’80° anniversario della liberazione di Zara dal fascismo e del nazismo e del suo ritorno alla Croazia”, che si tratta “dell’atto finale e più importante della liberazione della Dalmazia”. Il presidente ha affermato che “Zara è stata riabbracciata alla madrepatria croata, alla terra e alla cultura nazionale alla quale apparteneva e dalla quale non poteva essere separata in alcun modo come una sorta di semi-enclave appartenente all’impero sull’altra sponda dell’Adriatico”.

Milanović ha sottolineato che nel ciclo delle celebrazioni e commemorazioni per la liberazione della Dalmazia ha deciso che sarebbe venuto solo a Zara. “Questa fu la liberazione della Dalmazia, perché nel 1941 Zara non faceva parte del Paese in cui vivevano quasi tutti i croati, e nel 1945 ne divenne parte”, ha detto il presidente, affermando di considerare questo “il momento finale e più importante della liberazione” della Dalmazia. “Zara, non Spalato, non Ragusa (Dubrovnik), Zara è entrata in Croazia. La città rimane qui, su una dura roccia, testimone della storia e della presenza di un popolo e di una cultura, da più di mille anni”, ha aggiunto il presidente.

La cerimonia si è svolta sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica ed è stata organizzata dall’Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della Città di Zara in collaborazione con la Comunità delle associazioni dei combattenti antifascisti e degli antifascisti della Contea zaratina e con il sostegno della Città e della Regione di Zara. Il presidente dell’Associazione dei combattenti antifascisti e degli antifascisti Miljenko Letinić ha affermato che “sono poche le città al mondo che sono state occupate per 23 anni, 11 mesi e 12 giorni come Zara. L’occupazione iniziò il 12 novembre 1920 con il Trattato di Rapallo, ulteriormente rafforzata dalla firma del Trattato di Roma, che fu il più grande tradimento nella storia della Croazia”, ​​ha ricordato Letinić.

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