Zagabria. Falsi allarmi bomba in 5 centri commerciali

0
Zagabria. Falsi allarmi bomba in 5 centri commerciali
Falso allarme bomba al centro commerciale Arena. Foto: Josip Regovic/PIXSELL

Una serie di mail in cui si denunciava la presenza di esplosivi ha messo in subbuglio Zagabria questa mattina. Le mail sono state inviate agli indirizzi dei maggiori centri commerciali della capitale. La Polizia, allertata verso le 9,30, ha fatto scattare i controlli di routine. In quest’ambito è stata ordinata l’evacuazione di cinque centri commerciali, dall’Arena di Zagabria, al City Center one East, al Garden Mall nel rione di Dubrava, al Family Mall nel quartiere di Jankomir, al Designer Outlet. Sono immediatamente scattati i sopralluoghi delle forze dell’ordine con l’intervento degli artificieri. Il sindaco di Zagabria, Tomislav Tomašević, ha dichiarato che l’allarme bomba attuale è il terzo verificatosi negli ultimi tempi, dopo quelli precedenti che avevano interessato l’Arena e l’Avenue Mall. Tomašević ha espresso l’auspicio che la Polizia riesca a risalire agli autori dei messaggi minacciosi che seminano il panico tra la popolazione e ha chiesto che nei loro confronti vengano applicate pene severe. Ha aggiunto comunque che i cittadini non devono avere paura. I precedenti allarmi bomba, infatti, si sono rivelati falsi e anche quello di ieri rientra probabilmente nello stesso copione teso a creare apprensione tra la popolazione.

Stando a fonti di stampa i messaggi minacciosi sarebbero giunti da un computer russo e porterebbero la firma Stegosaurus, un dinosauro erbivoro di grandi dimensioni che aveva, però, il più basso rapporto tra cervello e massa corporea. “Esplosivo nel centro commerciale. Io sono il killer di compleanno. Nato per uccidere. Proverete tutti il mio odio con l’esplosione. Morirete tutti”: è questo il contenuto di una delle mail inviate questa mattina agli indirizzi di posta elettronica disponibili di diversi empori della capitale e della Contea zagabrese. Le mail dal titolo SPAM ODIO hanno costretto i dirigenti dei centri commerciali ad allertare subito la Polizia per cui gli agenti hanno dovuto controllare palmo a palmo tutti gli ambienti per verificare che non fossero stati davvero piazzati esplosivi. Secondo l’analista Marko Rakar una situazione simile si era verificata in Serbia una quindicina di giorni fa. Le tecnologie moderne, ha puntualizzato, permettono di inviare in modo relativamente semplice messaggi minatori, senza che si riesca, se non con grandi difficoltà, a risalire agli autori degli stessi. Per cui nulla lascia ritenere che le mail di oggi provengano realmente dalla Russia, tanto più che alcune caratteristiche linguistiche di tipo dialettale di uno dei messaggi farebbero ritenere che l’autore dello stesso sia originario dalla Dalmazia meridionale. Per risalire agli autori degli allarmi bomba, ha concluso Marko Rakar, sarebbe necessario che essi facessero qualche errore madornale tale da permettere agli inquirenti di “incastrarli”. Una cosa è certa: questi allarmi bomba costringono la Polizia a reagire anche quando ragionevolmente si può supporre che siano falsi, in quanto nulla può essere lasciato al caso e i rischi potenzialmente sono sempre presenti.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display