Zagabria. Arrestato il killer della scuola: è accusato di 45 reati

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Zagabria. Arrestato il killer della scuola: è accusato di 45 reati
Foto: Marko Lukunic/PIXSELL

La polizia di Zagabria ha confermato l’arresto del giovane di 19 anni, accusato di omicidio aggravato ai danni di un minore, avvenuto presso la scuola elementare di Prečko, a Zagabria. Il tragico evento, avvenuto il 20 dicembre scorso, ha sconvolto l’intera nazione.

Dopo l’arresto, il sospettato è stato trasferito dall’Ospedale Sveti Duh alla Clinica di Psichiatria “Vrapče” per valutare la sua capacità di partecipare agli interrogatori della polizia. Ottenuto il parere favorevole dei medici, il 19enne è stato condotto presso la sede della polizia in via Heinzl, dove è stato ufficialmente interrogato.

La polizia ha presentato una denuncia penale contro il giovane al Procuratore della Repubblica di Zagabria, con l’accusa di aver commesso un totale di 45 reati penali. Le accuse includono: omicidio aggravato di un minore, due tentati omicidi aggravati di minori, un tentato omicidio aggravato di un adolescente, un tentato omicidio aggravato di una donna di 62 anni (la maestra eroe che ha cercato di fermare l’aggressore, ndr), violazione dei diritti di 40 bambini di un’istituzione scolastica. Il sospettato è stato poi trasferito sotto custodia cautelare.

Il 20 dicembre, l’aggressore – ex studente della scuola elementare di Prečko – ha fatto irruzione nell’edificio armato di coltello, attaccando un’insegnante e diversi alunni. Nell’attacco, un bambino di 7 anni ha perso la vita, mentre tre bambini e l’insegnante sono rimasti feriti e ricoverati in vari ospedali di Zagabria. Il giovane è stato arrestato circa 10 minuti dopo il crimine.

Secondo quanto emerso, il 19enne era già noto alle autorità sanitarie per problemi psichiatrici e aveva ricevuto cure presso la clinica di Vrapče.

Miroslav Vlašić, avvocato del sospettato, ha rilasciato solo brevi dichiarazioni ai media:
“Si tratta di un caso che coinvolge un minore, quindi è coperto da segreto professionale”, ha detto Vlašić, rifiutandosi di rispondere alla domanda se il suo assistito abbia confessato o meno il crimine.

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