La Croazia sta pianificando un nuovo passo avanti verso gli immigrati e i rimpatriati dalla diaspora che non possiedono la cittadinanza croata. Il governo ha annunciato modifiche alla Legge sulle relazioni con i croati all’estero, che permetteranno a queste persone di regolarizzare il loro soggiorno in Croazia con condizioni più favorevoli. Lo ha dichiarato Zvonko Milas, segretario di Stato dell’Ufficio centrale per i croati fuori dalla Croazia, in un’intervista all’agenzia di stampa Hina.

Grazie a una conferma che sarà rilasciata dal Ministero della Demografia e dellImmigrazione entro due anni, gli immigrati e i rimpatriati senza cittadinanza croata potranno regolarizzare il loro soggiorno, trovare lavoro, imparare la lingua croata e avviare le pratiche per ottenere la cittadinanza. Milas ha sottolineato che il Parlamento croato presto esprimerà il suo parere sulla nuova legge.

Non è la prima volta che la Croazia compie un gesto significativo verso i suoi connazionali all’estero. Cinque anni fa, il Paese aveva già facilitato l’ottenimento della cittadinanza per le persone di origine croata che desideravano trasferirsi in Croazia. Nel 2023, sono state risolte oltre 6.500 richieste di cittadinanza, con un aumento significativo delle domande, specialmente dal Sud America.

Milas ha anche evidenziato che circa un milione di croati con cittadinanza croata vive oggi in tutto il mondo, rappresentando un terzo dei circa 3,2 milioni di croati della diaspora e dei loro discendenti. Ha respinto l’idea che l’ottenimento della cittadinanza croata sia motivato solo dal desiderio di trasferirsi in paesi più ricchi dell’Unione europea, sottolineando invece l’interesse per la lingua e la cultura croata.

Sicurezza e agevolazioni fiscali

Un’altra misura governativa che potrebbe incentivare il ritorno dei croati dall’estero è l’esenzione dall’imposta sul reddito per cinque anni, valida dal 1° gennaio di quest’anno. Questa agevolazione è riservata ai rimpatriati e ai discendenti di croati della diaspora che hanno vissuto all’estero per almeno due anni consecutivi. Milas è convinto che questa misura avrà un impatto positivo già dal prossimo anno.

La sicurezza della vita in Croazia è un altro fattore chiave per i rimpatriati. Milas ha sottolineato che la stabilità e la sicurezza offerte dal Paese sono spesso sottovalutate, ma rappresentano un elemento cruciale nella decisione di tornare.

La pandemia di COVID-19 ha portato a un cambiamento significativo nei flussi migratori verso la Croazia, con un aumento degli arrivi da Paesi come Australia, Canada e Stati Uniti. Milas ha evidenziato come la gestione della crisi pandemica da parte della Croazia abbia contribuito a questa tendenza.

Per attirare i giovani croati della diaspora, dal 2018 è stata introdotta una quota speciale per l’iscrizione all’università riservata ai membri della diaspora e delle minoranze croate in 12 Paesi europei. Milas ha anche annunciato piani per estendere queste quote alle università private e offrire più corsi di studio in inglese.

Il governo croato sta inoltre istituendo un Consiglio per i giovani, composto da 65 membri, per ascoltare le esigenze dei giovani croati all’estero. Questo fa parte di una serie di iniziative sostenute da un budget crescente: dal 2016, il governo ha stanziato oltre 400 milioni di euro per progetti rivolti ai croati della diaspora.

Milas ha concluso affermando che, nonostante le sfide demografiche, la Croazia è determinata a contrastare il declino demografico e a rafforzare i legami con i suoi cittadini all’estero.