Uskok in azione. Dati delle targhe venduti al crimine via app criptata

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Uskok in azione. Dati delle targhe venduti al crimine via app criptata
Foto Slaven Branislav Babic/PIXSELL

Oggi, giovedì 26 giugno, sono stati effettuati arresti e altre attività investigative urgenti su ordine dell’Ufficio per la lotta alla corruzione e al crimine organizzato (Uskok), in collaborazione con il Dipartimento di polizia per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata (Pnuskok). L’azione si è svolta nelle aree di Zagabria e Spalato e riguarda diverse persone sospettate di reati di corruzione.

L’Uskok ha comunicato che, una volta conclusi gli interrogatori, verrà presa una decisione in merito alla prosecuzione del procedimento e che l’opinione pubblica sarà informata nei tempi opportuni.

Secondo informazioni non ufficiali, l’inchiesta si concentra su un dipendente dell’ente pubblico Zagreb Parking, che avrebbe utilizzato l’accesso ai dati del Ministero dell’Interno per fornire informazioni sulle targhe dei veicoli a persone legate ad ambienti criminali. Particolarmente allarmante è il fatto che tali comunicazioni sarebbero avvenute tramite l’applicazione crittografata Sky ECC, nota per essere stata usata da organizzazioni criminali internazionali.

Alcuni dei soggetti che avrebbero ricevuto queste informazioni sono, secondo gli inquirenti, stati successivamente uccisi, un dettaglio che rende l’indagine ancora più grave.

Secondo quanto trapelato, il dipendente sospettato avrebbe svolto un ruolo di “informatico infiltrato”, trasmettendo dati riservati in modo mirato a persone appartenenti al mondo del crimine organizzato, sfruttando una tecnologia ideata per garantire l’anonimato e la non tracciabilità delle comunicazioni.

La corruzione nel sistema sanitario

Si tratta della seconda operazione dell’Uskok nel giro di due giorni. Solo ieri, la polizia e la procura anticorruzione hanno arrestato otto persone, tra cui la direttrice del Dipartimento di microbiologia clinica e molecolare del KBC di Zagabria, Ana Budimir. I fermati sono sospettati di aver manipolato gare d’appalto per la fornitura di materiale medico e attrezzature all’interno del più grande ospedale croato.

Le due operazioni, sebbene indipendenti, evidenziano la determinazione delle autorità croate a contrastare in modo sistematico la corruzione nella pubblica amministrazione e a indagare sulle connessioni tra funzionari pubblici e ambienti criminali.

Le indagini proseguono, mentre si attendono ulteriori sviluppi che potrebbero far emergere una rete più ampia di attività illecite ai danni delle istituzioni pubbliche.

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