“Semo quei che semo ma volemose ben e no stemo far barufa. Un mesagio del cuor e ve lo trasmeto a tuti. Tenimo duro perché i tempi se aversi”: con queste parole il presidente della CI parentina, nonché vicesindaco in quota CNI di Parenzo, Ugo Musizza, ha salutato i consiglieri dell’Assemblea dell’Unione Italiana, in seduta ieri sera nella sede comunitaria parentina. Questo dopo l’allocuzione introduttiva del presidente dell’Assemblea, Paolo Demarin, che ha salutato consiglieri, ospiti (il parlamentare Felice Ziza, il direttore del CRS Raul Marsetič e la direttrice dell’EDIT, Christiana Babić) e padroni di casa.
Denis Stefan ha esposto una mozione rivolta al Comitato dei garanti dell’UI, perché esamini il caso del comunicato della prof.ssa Patrizia Pitacco, titolare del Settore Scuola, inviato a diversi indirizzi e relativo alla nomina del direttore della SE Belvedere. “Si tratta di un abuso di potere da parte della titolare in una questione inerente alla scuola e si getta fango sulla Commissione scolastica. Il Comunicato emesso a nome della GE è giunto prima della nomina del direttore e la procedura è stata compromessa. Chiedo di esaminare i documenti e di procedere come nel caso”. Paolo Demarin, ribadendo che il Comitato dei garanti è un organo indipendente, ha chiarito che la materia non verrà trattata in sede assembleare.
Il consigliere Krsto Babić ha presentato tre mozioni. Con la prima vorrebbe incaricare il presidente dell’Assemblea di inoltrare alla Rijeka Gateway un encomio per avere dato visibilità alla scrittrice Marisa Madieri, tutto nell’ambito del progetto che voleva dare spazio alle donne che hanno lasciato un segno nella storia di Fiume. La proposta è stata accolta. Con la seconda mozione ha proposto di incaricare la Giunta esecutiva di contattare la Reuters per l’acquisto dei diritti della foto che ritrae Luka Modrić e Gianluigi Donnarumma a Lipsia, il 24 giugno scorso, a fine incontro tra le Nazionali di Italia e Croazia agli Europei: verrebbe utilizzata per promuovere lo spirito di fratellanza tra i popoli, letta nell’abbraccio tra il capitano degli Azzurri e dei Vatreni. Trattandosi di una spesa e non sapendo l’importo necessario, sarebbe utile avere informazioni sul costo e riesaminare la materia successivamente. Mozione accolta. Con l’ultima mozione, Babić ha chiesto di incaricare la Commissione per lo Statuto di integrare nel Regolamento di procedura il diritto dei consiglieri di ottenere risposta alle mozioni e interpellanze in determinati termini temporali. Si procederà con le integrazioni entro 60 giorni.
Valmer Cusma, rivolgendosi ai presidenti dell’UI e della GE, ha chiesto delucidazioni sul posto di lavoro del coordinatore per l’istroveneto: a un certo punto l’Ufficio si è chiuso perché chi vi lavorava ha trovato un altro posto di lavoro. L’Ufficio e il posto non esistono più? Se così fosse sarebbe una grande perdita. Ancora, quanto è stato fatto per risollevare le sorti delle Redazioni italiane di Radio Pola e Fiume. Dopo molte richieste di aiuto, ora in agonia. Alcuni programmi sono stati accorpati per mancanza di personale. “Nel 2019, dopo il mio pensionamento – ha detto Cusma –, a Radio Pola è stata assunta una giornalista che al 90 p.c. lavora per i programmi croati. Perché questo disinteresse? Negligenza, incapacità o altro? Le due Redazioni sono un diritto acquisito. E perché non si fa nulla per aumentare lo spazio in lingua italiana a Prisma: ora si è a 3 minuti al mese. In Slovenia il servizio pubblico trasmette alcune ore di programma in lingua italiana al giorno. E questo dovrebbe essere un parametro da considerare quando si parla di unitarietà. Si parla di unitarietà solo quando scricchiolano le poltrone”.
In risposta, il presidente della Giunta UI Marin Corva ha confermato la chiusura dell’Ufficio per l’istroveneto poiché il progetto per il quale era stato istituito ha avuto termine. Si trattava, quindi, di un posto e un Ufficio a termine. Certamente è stata una cosa utile. Magari, pro futuro, si potrà fare lo stesso anche per l’istroromanzo e il fiumano. Per le Redazioni italiane di Radio Fiume e Radio Pola, purtroppo ci si richiama sempre alla strutturazione e difficilmente, senza un appiglio, si troverà una soluzione. Eventualmente si possono offrire progetti (ad esempio la strutturazione di un archivio e la produzione di notizie) che possono coinvolgere le due Redazioni. Per quanto riguarda Prisma, assolutamente d’accordo con Cusma, ma la risposta è sempre la stessa: mancanza di mezzi e di persone.
Sulla faccenda, il presidente dell’UI Maurizio Tremul ha visto tre possibili vie da percorrere: la concretizzazione del Piano programmatico operativo del governo Plenković a favore delle minoranze; maggiori risorse per aumentare i tempi di trasmissione e (ma qui l’HRT non sente né da orecchio né da segnali) proporre una modifica sulla Legge sulla TV di Stato per inserirvi quello che si chiede per i programmi italiani di Radio Pola e Radio Fiume, con maggiore autonomia anche a Prisma.
Paolo Demarin ha quindi ricordato che “il Governo croato ogni anno approva un contratto con la RTV che definisce programmi e finanziamenti per il servizio. Il documento attuale è in vigore fino al 2027 e fa riferimento anche alle Redazioni italiane. Propongo che la GE intraprenda un’azione politica verso il governo e prepari le dovute modifiche a questo contratto o a quello della prossima programmazione”. La GE si farà portatrice della richiesta nei confronti del Governo, ha garantito Corva, e lo farà entro la fine di gennaio 2025.
Maia Nerina Bertoch, ritornando alla vicenda del coordinatore dell’UI in Slovenia, ha detto che nel caso “sono state violate Leggi e lo Statuto e il Ministero degli Interni sloveno ha accolto il nostro ricorso e ha ripristinato lo stato di cose precedente”. Una critica a Marin Corva che “ha inviato il mio ricorso personale a terzi, a Dyego Tuljak (che poi ha avuto modo di usare la motivazione) e al Comitato di garanti, violando le leggi. Spero che non succeda più. Bisogna rispettare la Legge di tutela della privacy”. Chiamato in causa, Marin Corva si è detto dispiaciuto che la consigliera se la sia presa a male, ma per quanto riguarda l’aspetto formale tutto è stato fatto previa una consulenza legale. “Darò una spiegazione per iscritto a tutti i consiglieri. Credimi, Maia, non è stato mio intento ferirti in alcun modo”. “Non mi sono sentita male, ma peggio”, ha chiuso Bertoch.
Gianclaudio Pellizzer ha inviato richieste a tutti e tre i presidenti. Ha chiesto informazioni sull’equipollenza delle lauree, sui libri di testo ed eserciziari (che mancano) e infine, in merito alla sessione tematica sul mondo-scuola, che cosa è stato fatto per risolvere i problemi segnalati in sede da Patrizia Pitacco. Ancora sulla distribuzione dei mezzi del Fondo promozione: se è stato fatto in base a criteri, preme sapere quali siano. E una domanda su TV NOVA: “L’italiano è molto scadente, specialmente nella pronuncia. Potete aiutare i giornalisti?”
In chiusura d’intervento, congratulazioni ai giornalisti della Voce del popolo, Krsto Babić e Luka Kik per la menzione speciale per il Premio giornalistico Tomašević-Bešker, promosso dall’Istituto di cultura italiana di Zagabria. “Aiutare quelli che tornano (laureati; n.d.a.), vogliono trovare impiego e si trovano a cozzare contro un muro è una never ending story. Interveniamo sempre. Speriamo di riuscire a fare passi avanti. Per la questione di libri ed eserciziari in lingua italiana, l’EDIT e l’UI fanno sforzi immani per accorciare la procedura. Ma è difficile trovare traduttori e Zagabria ha problemi per trovare la commissione. L’acquisizione di testi di importazione è partita in ritardo, ma si sta risolvendo. Per quanto riguarda i criteri per i mezzi del Fondo promozione si stanno sollecitando le CI in quanto in sede di Attivo consultivo si è discusso su come cambiare i criteri, per la qual cosa le CI devono mandare alcuni dati necessari per procedere. Su TV NOVA abbiamo lo stesso pensiero e inviamo i giornalisti a percorsi di miglioramento linguistico. TV Nova ha messo in onda un video che invita chi sa fare questo lavoro di farsi avanti, perché alcune parti del territorio sono scoperte”, ha detto Corva.
Sulla problematica del mondo scuola ha delucidato Patrizia Pitacco. “Volevo produrre un documento; è pronto, ma non ancora per essere presentato all’attenzione della GE e dell’Assemblea, ma operativamente abbiamo iniziato a risolvere la questione. Per i docenti abbiamo avviato nella primavera di quest’anno dei corsi di potenziamento linguistico. Si sono notificati oltre 50 colleghi e 38 hanno terminato il percorso personalizzato di 30 ore scolastiche. Ora abbiamo diversificato i corsi per categoria, e sono indirizzati a chi non ha finito la verticale scolastica italiana e ai docenti di materie scientifiche. Poi altri contenuti sono stati indirizzati ai discenti e si è puntato sui collegamenti con le istituzioni e le CI”.
In chiusura Mauro Graziani, che ha detto di avere già parzialmente avuto risposta sul golpe che ha investito il ruolo del coordinatore dell’UI di Capodistria. “Il fatto che ci sia stato un comunicato stampa, non significa che sia stato letto dai consiglieri e chiedo informazioni più dettagliate in Assemblea”.
Assolta l’ora delle interpellanze, si è proceduto con i punti all’ordine del giorno. Sul nuovo logo dell’UI ha esposto il presidente della GE, che ha chiarito che il progetto ha coinvolto i ragazzi delle scuole. Il logo scelto, opera di uno studente della SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie, verrà usato ufficialmente dal 4 dicembre 2024. Niente sull’Accordo tra l’Associazione dei giovani della Comunità Nazionale Italiana di Capodistria e l’Unione Italiana, alla quale la prima ha chiesto di associarsi. Il documento è stato ritirato in quanto alcuni consiglieri hanno espresso dubbi di carattere formale ed operativo. Dopo una pausa di riflessione e consultazione, il proponente, la GE, ha ritirato il documento.
Inciampo anche sulla nomina del presidente dell’Assemblea dei soci dell’A.I.A. Per potere deliberare e scegliere il profilo è venuto a mancare il quorum, in quanto non c’è stata la presenza del partner italiano. Quindi non si è potuto votare in sede assembleare (UI) la nomina del presidente. Si vedrà di contattare (ancora e nuovamente) il partner italiano. “Ci sono alcune istituzioni costituite con una forma oggi difficile da mantenere. In quel momento storico probabilmente serviva fare così. Oggi è difficile tenere un ente come l’A.I.A, depauperato nel tempo da quella che doveva essere la funzione originaria. Come stabilito, i rappresentanti legali dei fondatori costituiscono l’Assemblea dell’istituzione e noi possiamo prendere atto che non abbiamo la possibilità di nominare altri membri. Per cambiare bisogna avere l’unanimità. Noi tentiamo di salvare il salvabile, ma finiamo per inciampare. Non parlo di spegnere l’A.I.A., ma bisogna riformarla, chiudendo e riaprendola subito nella forma che la farà funzionare”. Per voce di Paolo Demarin la proposta di rilevare le quote societarie e quindi la GE procedere in questa direzione.
Accolto senza intervento alcuno il Bilancio 2023 del Centro di ricerche storiche di Rovigno. Stessa… sorte per il Regolamento interno sul riconoscimento delle spese per i viaggi di servizio effettuati per conto e incarico dell’UI.
Luce verde (con qualche suggerimento) anche per il Bando di concorso unico per l’assegnazione di borse di studio per i corsi di laurea di primo e secondo livello per gli studenti di nazionalità italiana e cittadinanza croata/slovena. Per la cronaca, gli assegni ammontano a 570 euro per chi frequenta Università in Italia, 250 in Croazia e Slovenia e 290 euro per i Dipartimenti di Italianistica. Fatto questo primo passo, si andrà a sistemare quello che ci sarà da sistemare.
E si è chiuso con il punto aggiunto all’ordine del giorno, relativo la compravendita di un vano proprietà dell’EDIT, da cedere all’UI. “L’EDIT dispone di uno spazio risultato non indispensabile – ha detto Corva – e a noi serve, quindi ho chiesto alla Casa editrice di riflettere sulla vendita. I nostri uffici diventano magazzini: lo spazio è indispensabile”. Mauro Graziani ha rilevato la mancanza di una perizia. Che c’è, ha garantito Demarin, ma non è stata allegata. Sì all’acquisto del vano a Valscurigne al prezzo di 35mila euro. Alla prossima. La GE si riunirà il 10-11 dicembre e il 20 dicembre si riunirà l’Assemblea.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.