Un’estate serena con più controlli in mare

Navigazione sicura 2022. Scattata l’azione organizzata a livello nazionale dalle Capitanerie di porto

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Un’estate serena con più controlli in mare
Foto: Goran Žiković

Navigazione sicura 2022: è così che s’intitola l’azione organizzata a livello nazionale dalle Capitanerie di porto per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della sicurezza in mare. Durante il periodo estivo il numero di turisti che arriva in Croazia è enorme e se tutti hanno ben presenti le code ai confini statali e il traffico sulle autostrade, pochi pensano al fatto che per un Paese, dove quasi tutto il turismo si concentra sulla fascia costiera, anche sul mare possono nascere problemi dovuti all’eccessivo traffico. Certo, in questo caso non ci sono file precise da rispettare, ma forse proprio per questo i rischi sono ancora più elevati, come spiegato dal capitano Darko Glažar, responsabile della Capitaneria di porto di Fiume.
“Fino a questo momento ci sono state dieci azioni di ricerca e soccorso in mare, durante la quali abbiamo salvato una trentina di persone. La più eclatante, forse, è stata quella di dieci giorni fa, quando un uomo si è avventurato al largo con suo figlio, su di un SUP (acronimo di Stand Up Paddle, o “surf con il remo”), per poi finire su di una spiaggia isolata a molti chilometri di distanza. Per fortuna è finita bene, ma gli appelli all’attenzione non sono mai troppi”, ha affermato il capitano, che ha ricordato come queste azioni di salvataggio siano sempre molto dispendiose sia in termini di mezzi che di uomini e come in mare ci siano tutta una serie di norme, che se non vengono rispettate portano a un multa, nel migliore dei casi, o a incidenti anche molto gravi nel peggiore.

Siniša Orlić e Darko Glažar. Foto: Goran Žiković
La motovedetta fila… a tutta birra. Foto: Goran Žiković

Un esempio è il divieto di allontanarsi per più di 100 metri dalla costa se si è a nuoto o su materassini o simili accessori, un altro è quello del divieto di planata a meno di 300 metri dalla costa, indipendentemente dalla velocità del mezzo. A violare spesso questa norma sono gli jet ski, che a causa della loro massa estremamente ridotta si mettono a planare anche a velocità relativamente ridotta.
Siniša Orlić, direttore dell’azione Navigazione sicura nonché rappresentante del Ministero del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura, ha spiegato come la zona più problematica sia quella dell’Adriatico centrale, subito fuori Spalato. “Molti turisti hanno deciso di concentrarsi proprio in quella zona, ricca di isole. Questo crea una forte pressione sulle acque dell’arcipelago, che sono particolarmente intasate e a rischio di incidenti”, ha affermato Orlić. Il direttore ha spiegato anche come sia difficile organizzare tutte le operazioni, sia quelle di soccorso che le ispezioni, considerando che il 95 per cento di tutte le attività è concentrato in poco più di tre mesi.

Un controllo in mare ieri vicino al ponte di Veglia. Foto: Goran Žiković
Foto: Goran Žiković

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