Un’esperienza indimenticabile sospesa tra amicizie e consapevolezza

Roma. Finisce il soggiorno nella capitale dei 32 connazionali partiti alla volta della capitale d'Italia nell'ambito del progetto «EU Italian»

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Un’esperienza indimenticabile sospesa tra amicizie e consapevolezza
Foto: Nicole Mišon

Tutte le cose belle finiscono troppo presto ed è stato così anche per il soggiorno nella capitale d’Italia dei 32 giovani che hanno aderito al progetto “EU Italian” volto al project management, giunto ormai al suo termine. Nonostante un programma impegnativo e un ritmo molto serrato sui volti dei ragazzi e delle ragazze erano stampati sorrisi di soddisfazione che cancellavano le tracce della stanchezza.

Non si può di certo dire che i partecipanti abbiamo sprecato il loro tempo, infatti, anche l’ultima mattinata è stata dedicata al lavoro nel limare gli ultimi dettagli del progetto e poi nel presentarlo al resto del gruppo, cercando di convincere la commissione composta da Dyego Tuljak, Paola Valenta e Manuel Fischer del fatto che la propria idea sia la migliore. Visioni del mondo diverse, accomunate dal volere apportare il proprio beneficio alla CNI, riunendo giovani di tutte le età in attività varie e ricche all’insegna dell’amicizia, del divertimento, ma anche della consapevolezza della propria identità e delle sfide che il futuro ha in serbo.

Alla fine l’idea vincente è stata quella del gruppo composto da Evelin Jakac, Mattea Glišić Rota e Lucija Meštrović intitolato “Scienze in comunità” indirizzato ai ragazzi delle SMSI di Slovenia e Croazia che si pone di realizzare un ciclo di conferenze per avvicinare i giovani al mondo della scienza in modo dinamico e coinvolgente. Il secondo posto è stato assegnato a “Hack the system” di Robin Vidak, Karin Antonaz, Chiara Bilić e Alan Vincoletto. Infine sul terzo gradino del podio sono saliti Lisa e Fabio Fiorentin, Iris Brčić e Liliana Ranieri con l’app “CNInsieme”.

“Come responsabile del Settore giovanile posso dire che mi ha fatto piacere trascorrere una settimana nella capitale con questi ragazzi perché hanno proposto delle idee veramente bellissime e anche l’energia e l’atmosfera che ne sono scaturite sono positive, promettendo un futuro rigoglioso per la Comunità nazionale”, ha ammesso Dyego Tuliak, titolare del Settore giovanile della Giunta Esecutiva dell’UI.

Rifinanziare il viaggio

Grande soddisfazione anche da parte dei vertici dell’Unione Italiana, a partire da Marin Corva, presidente della Giunta Esecutiva: “Mi fa piacere che anche quest’anno il progetto si sia ripetuto, lo reputo molto importante. Questa esperienza permette di mettere in contatto i nostri giovani con delle realtà italiane variegate, come può esserlo quella degli esuli, che rappresenta l’altra metà della nostra Comunità”. Non solo compiacimento, ma anche gratitudine per la maturità che i giovani hanno potuto raggiungere e per le persone che si sono mobilitate affinché ciò avvenisse. “Ringrazio la Farnesina per averci aperto le porte e per avere accettato la richiesta avanzata dai nostri ragazzi – ha commentato Corva -. Mi impegnerò in prima persona per riproporre l’esperienza anche il prossimo anno: le nuove generazioni sono il futuro della CNI e vanno sostenute”.

Un’iniziativa che si è sviluppata bene e che non ha visto grandi imprevisti o situazioni negative, permettendo a tutti di godersi il viaggio, anche agli organizzatori, come ammette Paola Valenta dell’Ufficio Giovani della CNI: “Sono molto contenta, i ragazzi sono stati bravi, ascoltavano, così siamo riusciti a portare a termine il programma. Poi ci sono stati degli eventi che non dipendevano da noi, ma è normale in una città così grande: proprio il giorno che siamo rientrati dal MAECI c’erano i reali di Spagna che hanno bloccato il traffico di mezza Roma, ma ciò non si poteva prevedere – ha commentato Valenta -. Dalle presentazioni finali si nota che lo scopo ha raggiunto i ragazzi; spero che facciano ritorno con delle competenze utili e con delle amicizie che dureranno nel tempo”.

Un onore unico

Sono stati giorni intensi con ritmi veramente impegnativi, che hanno però riempito di orgoglio Dyego Tuljak, come lui stesso ammette: “Tornando da Roma e ripensando a quanto vissuto penso sia stata una settimana di grande impatto per tutti i partecipanti. Reputo che le ricadute e l’importanza del progetto si vedranno negli anni perché quest’anno abbiamo avuto l’onore di vedere aperti gli archivi della Farnesina prendendo in visione dei documenti che riguardano il Memorandum di Londra e il Trattato di Osimo, importantissimi per il Confine orientale che tratta la nostra realtà. Per noi come giovani è veramente un onore essere i primi a prendere in visione questi documenti recentemente aperti al pubblico che porteranno a delle pubblicazioni ed entreranno nei libri di storia. Non si può negare che sia stato un grande gesto simbolico da parte della Farnesina, penso che con questa apertura e con questi dialoghi che si stanno instaurando anche tra le nuove generazioni giungiamo a un punto di svolta fondamentale”.

I partecipanti sono concordi nell’affermare che si è trattato di una possibilità unica che li ha fatti ragionare e riflettere, offrendo loro l’occasione di trovare nuovi approcci comunicativi. “In questi giorni abbiamo avuto l’opportunità di sviluppare un progetto partendo dalle sole idee – ha dichiarato Tea Dušić della Comunità degli Italiani di Pola -. È stato impegnativo, abbiamo imparato alcune tecniche che ci aiuteranno a focalizzarci su obiettivi pragmatici e concreti. Abbiamo inoltre capito l’importanza dei metodi di sviluppo, senza i quali la pianificazione non raggiungerebbe l’obiettivo previsto”.

Un’esperienza diversa

Sono diversi i giovani che al momento della partenza si aspettavano un’esperienza completamente diversa e che alla fine sono rimasti sorpresi per come il viaggio sia stato impostato, lasciandoli stupiti positivamente, come ad esempio Chiara Bilić del sodalizio fiumano, che ha ammesso: “Non mi aspettavo di legare tanto con il gruppo e l’apertura delle persone, facendoci conoscere bene. Ho incontrato gente bellissima e, a parte il progetto, i ragazzi mi hanno insegnato molte cose. Lavorare assieme allo sviluppo di un’idea è stato esemplificativo perché ho imparato a collaborare assieme a persone che non conosco. L’organizzazione era ottima, a parte i momenti in cui correvamo come pazzi per la città – scherza Chiara -. Sono nate idee stupende, è stato un viaggio migliore di quello che mi aspettavo”.

L’amicizia e i legami che si sono formati sembrano essere il punto di forza di questa esperienza romana, dove più di 30 persone hanno appreso come vivere assieme, cercando di capire punti di vista ed esigenze diverse dalle loro. Tanto che già durante il viaggio di ritorno in treno c’era chi guardava al futuro: “È stata una gita molto interessante e penso che vi parteciperò anche il prossimo anno – ha commentato Alan Vincoletto della CI di Capodistria -. Ci siamo trovati veramente bene come gruppo. Il progetto mi è piaciuto nel suo complesso: visitare Roma, le serate assieme e anche il cibo era abbastanza buono. Si è trattato di un’esperienza molto ben organizzata”.

Foto: Nicole Mišon

Tanta curiosità

Qualcuno è invece partito incuriosito da quello che avrebbe potuto vivere a Roma assieme a dei coetanei e connazionali, seppur sconosciuti. “Personalmente ero molto curiosa di aderire all’escursione didattica, in quanto, non avendo trovato particolari informazioni a riguardo, non sapevo bene che cosa aspettarmi da questa esperienza – ha ammesso Evelin Jakac del sodalizio di Salvore -. Sono stati cinque giorni intensi, ma estremamente interessanti, dove abbiamo avuto modo sia di elaborare dei progetti, che di visitare la città eterna, sfruttando anche il tempo libero per trarre ispirazione per la realizzazione delle nostre idee. ‘EU Italian’ è una bellissima realtà innovativa che aiuta i giovani a sviluppare delle attività a beneficio di tutta la CNI. Pertanto, mi auguro che l’iniziativa formativa venga mantenuta anche in futuro e che tutti i nostri progetti, nonostante simbolicamente solo uno sia risultato il vincitore, trovino una propria dimensione di realizzazione”.

Insomma, a giudicare dai commenti e dalle impressioni dei partecipanti sembrano tutti pronti a ripartire, tanto la valigia è già pronta!

Foto: Nicole Mišon

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