Una magia di Devetak regala al Rijeka la vetta della classifica

I fiumani espugnano il campo dello Šibenik (1-0)- Domenica 15 dicembre al Poljud c'è la sfida con l'Hajduk di Gattuso

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Una magia di Devetak regala al Rijeka la vetta della classifica
Tutta la squadra e lo staff tecnico festeggiano Mladen Devetak, autore del gol-partita

Con un gol capolavoro di Devetak al 19′, il Rijeka espugna il campo dello Šibenik (1-0) e aggancia l’Hajduk in vetta alla classifica. Anzi, i fiumani sono al comando grazie alla migliore differenza reti. E nella prossima giornata, in programma domenica 15 dicembre (ore 17.45) al Poljud di Spalato c’è il derby dell’Adriatico. La terza pretendente al titolo, la Dinamo, è invece al momento a -6 dall’accoppiata in testa.

La partita

Đalović non può fare affidamento su Radeljić e Selahi, entrambi squalificati, ma in compenso ritrova capitan Smolčić. Pašalić, non nelle migliori condizioni fisiche, si accomoda in panchina dove si rivede anche il giovane Kitin. Al posto del nazionale c’è Rukavina, che da ieri indossa ora la maglietta con il numero 11. Occasione da titolare anche per Gojak, finora non troppo impiegato. Vidović schiera l’ex Zuta, Pozo è tra le riserve, mentre Punčec non figura nel referto.

Allo Šubićevac, stadio dove il Rijeka aveva alzato al cielo il trofeo di Coppa Croazia nel 2020, le condizioni meteo sono tutto sommato migliori di quelle temute: la forte pioggia ha cessato prima del fischio d’inizio, mentre il vento è moderato. Si può, insomma, giocare quasi indisturbatamente.

Janković sbaglia un rigore

I fiumani partono forte. Al 2′ Djouahra, Fruk e Petrovič scambiano in velocità, il franco-algerino serve in area Rukavina, il quale viene steso da Perić. Calcio di rigore netto. Sul punto di battuta si presenta Janković, che spedisce però alto. Il Rijeka sembra avere saldamente in mano il controllo della partita, salvo timidi tentativi da parte dei padroni di casa che non impensieriscono Zlomislić. Al quarto d’ora Fruk batte una punizione-cross, la difesa di casa allontana, ma la palla finisce sui piedi di Gojak, il quale calcia di prima intenzione: bravissimo Đaković a salvare la propria porta. Poco male, perché il gol arriva quattro minuti dopo. E che gol… Sugli sviluppi di una prolungata azione Devetak fa partire un missile dai 25 metri che s’infila nel sette, senza dare scampo al portiere. Vantaggio del tutto meritato, con l’ennesima rete stagionale di un difensore, che rende ora la partita più in discesa. Guai, tuttavia, abbassare la guardia anche perché la pioggia riprende il suo corso, rendendo scivoloso il manto erboso. E in queste condizioni è più facile sbagliare il controllo della palla. Verso la mezzora ci prova dalla semidistanza anche Smolčić, ma il tiro del capitano manca di precisione. Lo Šibenik non riesce proprio a trovare le contromisure al gioco dei fiumani, che a loro volta mancano la possibilità di affondare i colpi. E così, al 41′, rischiano grosso. Smolčić, con un po’ troppa irruenza, stende Santini al limite dei sedici metri. Punizione, che per fortuna Majić calcia con troppa superficialità sopra la traversa. Passano pochi secondi e Santini cerca il colpo di testa vincente, ma la sua conclusione è imprecisa.

Fruk si divora il raddoppio

La ripresa si apre con un doppio cambio in casa dalmata, segno evidente che Vidović non è soddisfatto da quanto mostrato dai suoi nella prima frazione. Ma in sostanza l’andamento è quello visto finora. Il Rijeka sembra controllare con una certa tranquillità, anche se è colpevole di non cercare il raddoppio con maggiore convinzione. Perché, almeno questa l’impressione, lo Šibenik è vulnerabile quando messo sotto pressione. Come al 55′, quando Galešić non riesce a deviare di testa sul secondo palo, disturbato quanto basta da Zuta. A divorarsi il 2-0, al 62′, è poi Fruk. La mezzapunta, ancora una volta impiegato da “falso nueve”, riceve palla da Djouahra e si presenta solo davanti al portiere, ma temporeggia troppo e calcia debolmente sopra la traversa. Sarà un caso o meno, ma poco dopo Đalović lo toglie dal campo e inserisce Dogan, una punta di ruolo che sta ritagliandosi sempre più spazio dopo un periodo d’adattamento.

Entra anche Pašalić, giusto un paio di minuti per verificare le sue condizioni di salute in vista della trasferta di Spalato. Tra la girandola di sostituzioni, un’interruzione di diversi minuti per lancio di materiale pirotecnico da parte dei tifosi di casa e un campo sempre più pesante a causa della pioggia, la partita perde notevolmente d’intensità, con ritmi blandi e pochi spunti. Ben dieci i minuti di recupero, che sembrano a tratti una mazzata per le due squadre. Entrambe, infatti, non vedono l’ora che arrivi il triplice fischio finale da parte di Kolarić. Prima, però, il Rijeka corre un serio pericolo, con Smolčić che respinge la conclusione a botta sicura di Santini. Poi è Pašalić a mangiarsi il raddoppio, ma poco importa perché alla fine la festa arriva comunque.

 

 

 

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