Una città che corre e guarda al futuro

Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, fa il punto sui risultati raggiunti, sulle sfide future e sulla cooperazione con Fiume in vista degli appuntamenti del 2020

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Una città che corre e guarda al futuro

TRIESTE | Al Museo Sartorio, un’oasi verde nel Borgo Teresiano, la klapa Tramuntana di Kraljevica (Portorè) ha appena eseguito gli inni croato e italiano dando il via alla celebrazione della Festa nazionale della Repubblica di Croazia. L’evento è organizzato dal Consolato generale croato a Trieste e i pensieri del sindaco Roberto Dipiazza vanno a quell’ormai lontano 13 luglio quando Piazza Unità ospitò il Concerto senza confini affidato al Maestro Riccardo Muti. Allora gli inni furono eseguiti dall’orchestra giovanile Luigi Cherubini, affiancata da musicisti di Zagabria e Lubiana, di fronte ai presidenti della Croazia, della Slovenia e dell’Italia. “Fu un’emozione indimenticabile e ci ritrovammo tutti con le lacrime agli occhi”, racconta oggi il sindaco Dipiazza, ricordando quella che definisce “una giornata importantissima”. “Oggi, nel sentire l’inno italiano e l’inno croato eseguiti qui al Museo Santorio ho rivissuto quell’emozione incredibile”, aggiunge, ringraziando la Console generale croata a Trieste, Nevenka Grdinić. Poi si concentra sull’attualità e si dice orgoglioso di una città che sta vivendo uno slancio straordinario. “Ieri abbiamo vissuto un’occasione unica per presentare la nostra città. Eravamo a Miramare con 17 ministri degli Esteri”, racconta, facendo riferimento all’incontro annuale dell’Ince, svoltosi appunto a Trieste, la cui bandiera sventola orgogliosa anche al Vittoriale, a fianco a quelle di Fiume, Venezia e Verona.

Una crescita straordinaria

“La città corre e guarda al futuro come nessun altro posto in Italia”, afferma orgoglioso e spingendo lo sguardo avanti, al 2020, quando sarà Capitale europea della Scienza – mentre Fiume vestirà i panni di Capitale europea della Cultura – sostiene: “Sarà un momento importante e dobbiamo coglierlo, sfruttarlo al meglio per lavorare bene in pace, per lavorare per i giovani, pensando a creare posti di lavoro e un futuro migliore per tutti”. Va orgoglioso del clima di fermento e continua trasformazione che si respira in città dove i progetti coinvolgono il polo universitario, la zona franca, il porto marittimo… “La crescita è straordinaria, basti pensare che siamo il primo porto petroli del Mediterraneo. Scarichiamo 43 milioni di tonnellate di petrolio che con un oleodotto arriva fino in Austria e in Germania e questo ha creato grandi opportunità. Ci sono importantissimi investimenti austriaci e questo significa lavoro, significa opportunità. Soltanto per fare un esempio alla prossima Barcolana sarà inaugurato l’Hilton e sappiamo bene che l’arrivo di catene alberghiere di questo tipo significa che sul territorio c’è un gran movimento”.

Pronti per Euro U-21

In questi giorni, però, la sfida si chiama Euro U-21. Trieste è una delle città ospitanti del Campionato europeo Under 21 di calcio ed è già pronta per l’appuntamento. “Abbiamo messo sei milioni sullo stadio e il Nereo Rocco è ora uno degli stadi più belli d’Italia. Sarà un bel momento. Si comincia il 17 giugno con Serbia-Austria e poi sarà la volta di Germania-Serbia e di Danimarca-Serbia”.

Il contatto con i cittadini

Il lavoro dunque non manca, ma questo non va svolto soltanto tra le mura di un ufficio nel Palazzo comunale. Il contatto con i cittadini è fondamentale. Su questo Roberto Dipiazza non ha dubbi. “Io non sono un politico. Sono l’amministratore delegato della Città e la gente me lo ha riconosciuto perché sono al terzo mandato a Trieste. Sono molto orgoglioso del fatto che i triestini mi abbiamo votato per la terza volta dopo una pausa di cinque anni imposta dalla legge alla scadenza dei primi due mandati consecutivi. È una cosa significativa del lavoro che ho fatto”.

Aspettando Schengen

Per quanto riguarda il dialogo transfrontaliero e i vantaggi che derivano da una cooperazione sempre più stretta non ha dubbi su quelle che sono le priorità. “Non vedo l’ora che cada il confine perché quest’area che si affaccia sull’Adriatico che io definisco un lago diventerà sicuramente un qualcosa di straordinario fra la Croazia con le sue isole, e cito fra tutte le Incoronate, e l’Istria e l’Italia dall’altra parte. Lavorando in sinergia potremo avere moltissimi turisti, il che vuol dire lavoro e quindi ricchezza”, spiega. Ma oltre al turismo i vantaggi riguardano anche tutta una serie di altri settori, a partire da quelli della ricerca e della cultura che vedranno, nel 2020, Trieste e Fiume protagoniste con i rispettivi titoli di Capitali europee. Diverse intese sono già state raggiunte e ad alcuni progetti già si collabora. In prima fila ci sono le Università. “È una collaborazione che si rafforzerà sempre più”, è convinto Dipiazza, che tiene a sottolineare: “Speriamo che il confine cada quanto prima e che la Croazia aderisca all’area Schengen. Stiamo lavorando in questa direzione”.

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