Ha avuto un bel riscontro la “Serata di musica e gastronomia italiana” tenutasi a Zara. Numerosi sono stati gli zaratini e i turisti, tra i quali tanti provenienti dallo Stivale, che hanno partecipato all’evento promosso dalla Comunità degli Italiani di Zara con la collaborazione delle CI di Draga di Moschiena e Laurana e il sostegno dell’Unione Italiana. Nel corso della manifestazione, svoltasi al Muro bar – popolare luogo di ritrovo ospitato negli spazi di Palazzo Drioli – famiglia che nel 1786 fondò una distilleria (oggi inesistente) di Maraschino che all’apice del successo vantava lo status di fornitrice delle Corti sovrane d’Italia, Austria e Inghilterra – la cui terrazza s’affaccia sulla suggestiva baia di Val dei Ghisi (Jazine), gli avventori hanno potuto degustare formaggi, salumi, liquori e altre squisitezze italiane di marchi familiari ai buongustai, ma che non hanno ancora sufficiente visibilità sul mercato croato.
”È stata una serata piacevole, alla quale hanno partecipato tantissimi ospiti ai quali abbiamo offerto la possibilità di degustare delizie d’importanti brand italiani”, ha osservato Igor Karuc, vicepresidente della Comunità degli Italiani di Palazzo Borelli, che ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’organizzazione della manifestazione e contribuito alla sua riuscita.
“Agli ospiti della serata – ha osservato Igor Karuc – abbiamo offerto da un lato la possibilità di godere, riscoprire o scoprire, a seconda del caso, la bellezza delle vecchie canzoni italiane di Zara; dall’altro lato questi stessi ospiti hanno avuto modo d’esplorare sapori prelibati, assaggiando le squisitezze che abbiamo preparato per loro. Ad esempio i gustosi cocktail preparati con il Maraschino, il Sangue Morlacco, il Limoncello e l’Apricot della Luxardo”.
A proposito di cura del patrimonio storico, il vicepresidente Igor Karuc ha segnalato che all’inizio di luglio gli attivisti della CI di Zara hanno partecipato a un’azione di pulitura della cosiddetta Fontana imperiale delle Collovare (Kolovare), usata in passato dalle navi di passaggio e dagli abitanti della zona per l’approvvigionamento d’acqua. Un monumento, le cui prime tracce scritte risalgono al XIV secolo, ma le cui origini, stando all’opinione di alcuni storici, potrebbero risalire addirittura ai tempi dell’Antica Roma.