Introduzione dell’euro. Una Fort Knox croata per le kune ritirate

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Introduzione dell’euro. Una Fort Knox croata per le kune ritirate

Che ne sarà della kuna dopo l’entrata in vigore dell’euro? La risposta è piuttosto semplice: ebbene l’attuale valuta nazionale continuerà a valere per un periodo transitorio, al termine de quale non si potranno più effettuare pagamenti con la stessa, con la sola Banca nazionale croata che la accetterà in cambio di euro. Cambiando una sola lettera nella domanda, la risposta diventa però completamente diversa, perché a chiedere che ne sarà delle kune, nel senso fisico delle banconote e delle monete, non si può fare altro che rilevare che il processo di smaltimento delle stesse risulterà se non complicato quanto meno laborioso.
Si stima, infatti, che nel 2023, nel 2024 e nel 2025 i cittadini potrebbero restituire complessivamente 1 miliardo e 100 milioni di kune sotto forma di monetine: una quantità di denaro molto ingombrante, nel senso letterale del termine. Gli esperti del settore sono infatti preoccupati per lo spazio che queste monetine occuperanno prima di venir smaltite, ossia qualcosa come 120 autobus, per capirci.
Inoltre, considerando che la distruzione di questo denaro contante non avverrà immediatamente, è necessario trovare anche il modo di custodirlo in maniera sicura. È da questa necessità che è nata una collaborazione fra la Banca centrale e il Ministero della Difesa, con il programma che prevede l’affitto di una maxicaserma che per l’occasione si trasformerà in deposito fungendo da Fort Knox.
Si stima che dal 1994 la Banca nazionale croata abbia prodotto complessivamente 2,8 miliardi di kune in moneta, che se venissero pesate tutte insieme fermerebbero le bilance a 10mila tonnellate.
Paradossalmente le kune cartacee, ossia quelle di maggior valore, non costituiranno un problema altrettanto grande, sia perché occupano meno posto e pesano molto meno, ma anche perché esistono già tutta una serie di macchinari atti alla loro totale distruzione. Le banconote, infatti, vengono riciclate molto più spesso delle monete, che essendo di metallo hanno una vita media molto più lunga del denaro di carta, che siamo abituati a smaltire per stamparne poi di nuovo.

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