“Piacevole”! Sarebbe questa la parola giusta per descrivere l’incontro dell’ambasciatore italiano in Croazia, Paolo Trichilo, con i presidenti delle Comunità degli Italiani di Draga di Moschiena e Laurana, Riccardo Staraj e Igor Prodan, alla presenza del presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva. Piacevole è stato il clima, che, dopo giorni di bora e fresco, ha finalmente lasciato spazio al calore dei raggi del sole, regalando una temperatura che potremmo definire quasi mite, in una bellissima e limpida giornata di fine anno. Piacevoli sono stati anche i discorsi, con i vari esponenti che si sono confrontati in un’atmosfera serena e amichevole. Piacevole è stato essere lì, ad ammirare il panorama della splendida spiaggia di Draga di Moschiena prima e del pittoresco centro di Laurana poi.
Ma partiamo con ordine: l’ambasciatore Trichilo è arrivato in mattinata a Draga di Moschiena in compagnia di Marin Corva e Igor Prodan. Ad attenderli c’era il sindaco, nonché presidente della Comunità degli Italiani del piccolo borgo costiero, Riccardo Staraj, unico nell’ambito di tutte le Comunità italiane in Croazia a ricoprire contemporaneamente entrambi i ruoli.
Subito una passeggiata verso la sede del sodalizio della CNI, con Staraj che ha elogiato i ristorantini del paese, da sempre rinomati e considerati tra i migliori della gastronomia croata. “Pochi ma buoni”, ha sottolineato il nostro padrone di casa. Non è stato possibile entrare nella sede della CI a causa dei lavori in corso, ma ciò non ha impedito di scattare la tradizionale foto di rito e di parlare dell’edificio.
“Accanto alla sede si trova un bar e, sotto di essa, una galleria d’arte chiamata ‘La Cisterna’, così denominata perché alla sua altezza sorgeva una cisterna d’acqua, successivamente svuotata e integrata nella galleria stessa. L’edificio, ristrutturato nel 2015, ospita al piano superiore una sala riunioni, una biblioteca e un ufficio. Complessivamente, la struttura è molto attiva”, ha spiegato Staraj. “Quest’anno abbiamo organizzato otto mostre e una decina di concerti”. La Comunità collabora strettamente con l’Ente del Turismo locale e tutti gli eventi vengono realizzati insieme.
Secondo Staraj, questa sinergia è un ottimo modo per promuovere la Comunità italiana. Ha anche elogiato Marin Corva per l’ottima collaborazione con l’Unione Italiana. Staraj ha poi parlato delle baie verso Bersezio e di Villa Albina, edificio situato accanto alla sede e costruito all’inizio del XX secolo. L’edificio fu successivamente acquistato da un austriaco che lo ristrutturò rispettando lo stile originale, ottenendo il permesso delle autorità per la tutela dei beni culturali. Oggi, Villa Albina è considerata un simbolo di Draga di Moschiena.
Riccardo Staraj ha raccontato che i proprietari originali, di cognome Dešković, vivevano a Genova, ma erano originari di Draga. Ha inoltre condiviso il sogno di costruire in futuro un molo che trasformerebbe la zona in un marina, estendendosi dall’attuale molo, già ampliato e rinnovato con l’aiuto dei fondi europei. Questo progetto, secondo il sindaco e presidente della Comunità degli Italiani, avrebbe un costo stimato di circa 13 milioni di euro. “Del resto, chi in passato sognava…”
L’ambasciatore Trichilo, sorridente e rilassato, ha mostrato grande interesse per la Comunità italiana locale e per i dettagli sul caratteristico borgo di pescatori di Draga di Moschiena. Ha osservato come molti edifici conservino il fascino di tempi lontani, pur essendo stati recentemente ristrutturati.
Il ricordo di Anton Pap
La visita si è spostata poi al Municipio, nella sede di lavoro del sindaco, dove sono stati affrontati anche argomenti leggeri, come il calcio. A Draga, il calcio è una tradizione che risale al 1924, a differenza di Laurana, dove la squadra locale è stata fondata solo nel 1984. Tra i due club esiste una sana rivalità sportiva. Staraj ha ricordato Anton Pap, uno dei fondatori della Comunità degli Italiani, insieme a Teobaldo Rossi, un veneziano che si trasferì nella zona acquistando due ville. Anton Pap, nato in Italia da famiglia ungherese, vissuto in Jugoslavia e morto in Croazia, alla fine si è considerato esclusivamente, e con orgoglio, un cittadino di Draga di Moschiena.
La Comunità degli Italiani di Draga conta un centinaio di membri, di cui circa 70 con cittadinanza italiana. Fondata nel 1996 da Pap e Rossi, la Comunità è guidata da Staraj dal 2005. “Le collaborazioni artistiche sono fondamentali per la nostra piccola Comunità”, ha sottolineato Staraj, mentre Corva ha ribadito l’assenza di asili e scuole in lingua italiana nella zona. “La maggior parte dei ragazzi va a studiare in Italia, ma pochi riescono a prepararsi bene anche dal punto di vista linguistico”, ha aggiunto Corva.
Infine, è stata ricordata Iva Dešković, che purtroppo venne a mancare giovane. Destinata a una carriera da sindaco, sembrava quasi predestinata a questo ruolo. Staraj, attivo nel settore turistico da una vita, ha anche parlato di come gli ospiti italiani dominassero il turismo negli anni ’80 e ’90, mentre da circa vent’anni sono i tedeschi a rappresentare la maggior parte dei visitatori. Per concludere, abbiamo visitato anche il centro polivalente costruito nel 2016, che dispone di una sala riunioni e una sala per eventi. Al suo interno si trovano una farmacia, uno studio dentistico, un ambulatorio medico, un’ambulanza privata turistica e una biblioteca. Questo centro, situato a due passi dal Municipio, è un punto di riferimento per la comunità e, spesso, grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, mette i suoi spazi a disposizione del sodalizio della CNI locale. Questa collaborazione è particolarmente preziosa per attività che richiedono spazi aggiuntivi, come i corsi di lingua italiana, le presentazioni di libri e altre iniziative culturali.
Un Comune importante
Dopo la visita a Draga di Moschiena, il viaggio è proseguito a Laurana, presso la sede del Municipio, dove l’ambasciatore italiano Paolo Trichilo è stato accolto dal sindaco Bojan Simonič. Presenti ai colloqui c’erano anche, i membri del Consiglio comunale Branislav Petković e Vanja Tancabel e Valter Tripar, presidente del Consiglio della minoranza italiana di Laurana, nonché vicepresidente della Comunità degli Italiani locale. L’ambasciatore Trichilo ha espresso il suo ringraziamento per l’accoglienza, sottolineando l’importanza di Laurana come Comune significativo sia per la costa croata che per la Comunità italiana.
Il sindaco Simonič ha fornito una panoramica sulla storia del borgo, soffermandosi sulle sue origini antiche e sulle trasformazioni economiche. Ha ricordato che, in passato, l’agricoltura e la pesca erano le principali attività economiche, mentre oggi il turismo rappresenta il pilastro fondamentale, come avviene anche in altri paesi della splendida riviera del Quarnero. Simonič ha parlato con entusiasmo del lungomare di Laurana, condividendo alcune idee sul suo sviluppo e spiegando come il piano urbanistico del Comune sia volutamente restrittivo per preservare il patrimonio edilizio, in linea con quanto accade a Draga di Moschiena. Durante la visita, si è discusso anche della Casa dello Studente, molto frequentata dagli alunni delle scuole medie di Abbazia, in particolare da quelli che frequentano gli istituti alberghieri, e della Clinica di ortopedia di Laurana, ospedale famoso e rinomato.
L’ambasciatore è stato informato sulle peculiarità geografiche della zona, sul funzionamento del Consiglio comunale composto da 13 rappresentanti, e sulle fiere locali, organizzate sia a Laurana che nei vicini paesi come, ad esempio, in quel di Liganj. Marin Corva ha svolto il ruolo di traduttore e mediatore, permettendo all’ambasciatore Trichilo di sentirsi completamente a suo agio.
Stile veneziano
Il sindaco Simonič ha evidenziato l’importanza di promuovere un turismo attivo durante tutto l’anno, anziché concentrare l’afflusso nei soli mesi estivi, che inevitabilmente portano al sovraffollamento. Inoltre, ha ricordato i gemellaggi con Castel San Pietro Terme e le collaborazioni con i Comuni di Codroipo e Mira, nei pressi rispettivamente di Udine e Venezia, citando anche l’influenza visibile dell’architettura veneziana, con i caratteristici edifici di stile austriaco ornati da finestre in stile veneziano. Si è parlato anche delle istituzioni educative locali, come la scuola elementare e la scuola di musica. Tuttavia, per frequentare le scuole medie superiori, i giovani devono spostarsi fino a Fiume. “C’era una formazione in lingua italiana, che ora si è interrotta, anche se le Comunità italiane locali stanno facendo il possibile per riprendere questa tradizione educativa”, è stato detto durante l’incontro.
Villa Riviera: davvero bella
Infine, l’ambasciatore Trichilo, Marin Corva, Riccardo Staraj e Igor Prodan si sono trasferiti presso Villa Riviera, dove quest’ultimo ha accolto gli ospiti in qualità di padrone di casa. “Che bella villa, siete davvero fortunati”, ha commentato Trichilo ammirando la splendida sede della Comunità degli Italiani. Qui il colloquio amichevole e informale è proseguito tra i vari esponenti. Marin Corva ha sottolineato come i membri della Comunità di Laurana siano molto attivi e ha accennato come sarebbe positivo poter acquistare, in futuro, gli altri spazi della villa per migliorare le condizioni operative del sodalizio, un’idea che sembra essere bene accetta. Prodan ha poi ricordato che l’anno scorso si è celebrato il trentesimo anniversario della fondazione della Comunità degli Italiani di Laurana, occasione per la quale Adalbert Lulić ha scritto un libro commemorativo intitolato I primi trent’anni, che racconta la storia e le vicende del sodalizio della CNI dalla sua istituzione. Prima di congedarsi, l’ambasciatore Trichilo ha espresso il suo interesse per la creazione di una raccolta che includa le storie di tutte le Comunità degli Italiani in Croazia. Ha menzionato il nome di Filip Škiljan come possibile ricercatore e autore di un’opera che, a suo parere, sarebbe in grado di realizzare in modo estremamente valido.
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