Turismo. A rischio molti posti di lavoro

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Turismo. A rischio molti posti di lavoro

Il prossimo fine settimana ci sarà il primo test per il turismo nazionale. Le code ai confini non dovrebbero mancare. Anche se tutto è pronto per attendere i vacanzieri, visto che le regole da rispettare sono tante, compreso il distanziamento fisico. Nessuno però sa come andrà a finire.
Che dire dunque? All’inizio di giugno si sperava in una ripresa un po’ più veloce del settore. Invece, le cose vanno a rilento, anche perché c’è un po’ di confusione. E ciò si deve alle informazioni che si susseguono, sia in Croazia che all’estero, circa l’andamento dei contagi, soprattutto in Germania, un mercato importante per il turismo croato.
Se osserviamo, per esempio, il sito ufficiale del Ministero degli Interni, ci accorgiamo subito che al confine, oltre che del passaporto/documento di identità (per i cittadini dell’Ue, fatta eccezione per Repubblica Ceca, Ungheria, Austria, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Germania e Slovacchia), è necessario disporre di una documentazione che confermi la prenotazione di un alloggio turistico o un voucher di agenzia di viaggio, oppure di una conferma della prenotazione/proprietà di un ormeggio, della proprietà di beni immobili o quelli mobili. Tra i documenti “ammissibili” sono elencati pure inviti da una persona giuridica o quelli a una riunione d’affari.
Ora si vede subito che l’Italia non figura nella lista dei paesi a libera circolazione e che, pertanto, chi arriva dal Belpaese deve riempire un modulo (disponibile in varie lingue, fra le quali anche quella italiana) in cui si chiedono i dati personali, data di nascita, numero di telefono e tanto ancora, oltre che il motivo del viaggio e la prenotazione. Per ora, dunque, e fino al 30 giugno, così sembra, per gli italiani basta la prenotazione scritta dell’affittacamere o dell’albergo prenotato e il modulo per il Ministero degli Interni. Bene inteso, niente di particolare, ma solo informazioni utili per passare il confine ed essere rintracciabile in caso di bisogno. Appena qualche minuto per sbrigare tutto e dare le informazioni richieste al ministero competente. Tuttavia, mancano pochi giorni fino a luglio e, man mano che si va avanti, il mercato stenta a decollare. Cosa del tutto normale, si dirà, vista la psicosi che si è creata attorno all’estate 2020.

Al confine con la Slovenia

Stando all’Associazione affittacamere e appartamenti nel turismo di Umago, che copre comunque una grande zona con migliaia di posti letto, come valutato dal segretario Boris Brajković, siamo al 10 per cento rispetto allo scorso anno. Le cose non vanno bene, nemmeno con autocampeggi e alberghi. Certo, forse nei prossimi due mesi le cose cambieranno. Tuttavia, se dobbiamo essere sinceri, si sperava meglio. Per ora non c’è il problema del distanziamento fisico in spiaggia, perché i bagnanti sono davvero pochi e lo spazio vuoto… tanto.
Il fatto è che al grande turismo, quello estivo, sono legati migliaia di lavoratori fissi e stagionali, servizi, agenzie di viaggi, scali nautici, natanti adibiti al trasporto dei turisti, tassisti ecc. Tutto un mondo, che ora gira al rallentatore. Per la prima volta nessuno sa cosa dire e cosa fare. Di sicuro, però, le bollette andranno pagate, e con loro la tassa di soggiorno, anche se dimezzata, la quota obbligatoria alla Comunità turistica, le tasse sugli appartamenti e tanto ancora.

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