Turchia.. Trent’anni di carcere al capitano croato Bekavac

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Turchia.. Trent’anni di carcere al capitano croato Bekavac
Jozo Bekavac mostra sul telefonino la foto di suo fratello fratello di Marko Bekavac. Foto: Ivo Cagalj/PIXSELL

Trent’anni! È questa la condanna inflitta da un tribunale turco al capitano spalatino Marko Bekavac, sulla cui nave, la “Phoenician M”, era stato trovato un carico di cocaina durante il transito per il porto di Ereğli. La sentenza di primo grado fa leva sulla responsabilità di comando dell’ufficiale in servizio, tanto che gli altri otto marittimi imputati sono stati assolti dalle accuse. Il segretario generale del Sindacato dei Marittimi croati, Neven Melvan, ha sottolineando che non è il momento di perdersi d’animo e che bisogna prepararsi seriamente per il ricorso e il processo di secondo grado. Ha aggiunto che anche in precedenti casi simili, le sentenze di primo grado erano state drastiche.
Il capitano continuerà dunque ad restare in carcere ad Ankara, dove si trova dall’ottobre scorso, quando la polizia turca aveva trovato 137 chilogrammi di cocaina a bordo della nave, che trasportava carbone dalla Colombia e navigava sotto bandiera panamense. In quell’occasione furono arrestati dieci marinai, sei provenienti dalle Filippine, uno dalla Finlandia, uno dalla Polonia, uno dalla Russia, nonché Bekavac, che le autorità turche considerano responsabile in base alla responsabilità di comando. Alla nave “Phoenician M” era stato permesso di partire con l’equipaggio rimanente.
All’udienza di oggi, lunedì 16 settembre, del processo erano presenti anche i membri della famiglia del capitano Bekavac – la moglie e il fratello – insieme all’ambasciatore croato Hrvoje Cvitanović, al capo missione presso l’Ambasciata di Ankara Mario Zadro e ai colleghi della Federazione Internazionale dei Lavoratori dei Trasporti (ITF).
“Il capitano Bekavac e il primo ufficiale di coperta sono stati condannati a 30 anni di carcere, mentre gli altri sono stati assolti. Qui la condanna minima è di 20 anni, e se trovano qualcos’altro, la pena raddoppia. L’atmosfera è terrificante. Gli avvocati ritengono che il tribunale non abbia avuto il coraggio di emettere una sentenza equa di primo grado e di assolvere tutti. Ora hanno lasciato la patata bollente alla Corte d’appello. Dobbiamo prepararci per la battaglia legale e non dobbiamo scoraggiarci. Questa sentenza non è definitiva, è solo di primo grado. Il giudice semplicemente non ha avuto il coraggio di prendere una decisione giusta, ma a causa della gravità del caso ha deciso di punire qualcuno, e così ha condannato a 30 anni di carcere il comandante e il chief, le due persone più responsabili a bordo”, ha detto Melvan.
Il capo della diplomazia croata, Gordan Grlić Radman, ha dichiarato che verrà fatto tutto il necessario per continuare a difendere il capitano. “Siamo scossi e sorpresi da questa sentenza. Il nostro ambasciatore e un funzionario consolare sono lì con la famiglia del capitano Bekavac. Questa è stata solo la proclamazione della sentenza, ma si attende la versione scritta, in cui verranno sicuramente spiegate in dettaglio le prove su cui si basa tale decisione. Il governo croato e il Ministero degli Affari esteri ed europei, la nostra Ambasciata e il servizio consolare continueranno a fare tutto ciò che è necessario per la sua difesa”, ha affermato il ministro degli Esteri.
L’ambasciatore croato in Turchia, Hrvoje Cvitanović, ha dichiarato che si procederà immediatamente con il ricorso. “Abbiamo parlato con l’avvocato del signor Bekavac e abbiamo richiesto di avviare il procedimento d’appello. Si procederà con il ricorso non appena gli avvocati riceveranno la sentenza. Al momento non possiamo fare nulla, se non cercare in qualche modo di confortare la famiglia. Sua moglie e suo fratello sono qui, e potete immaginare quanto sia difficile per loro in questo momento”, ha riferito Cvitanović.

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