Trieste. Inaugurato a Borgo San Sergio il «murale» di Jan Sedmak dedicato all’architetto Rogers

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Trieste. Inaugurato a Borgo San Sergio il «murale» di Jan Sedmak dedicato all’architetto Rogers

L’anima” e la vita del rione di Borgo San Sergio e lo spirito e le attività della sua gente
sono tutte ricomprese e raffigurate nel grande e coloritissimo “murale” inaugurato oggi sul retro del frequentato e ben fornito (anche di pesce fresco!) mercato coperto di piazza XXV Aprile a Trieste, opera dell’artista triestino Jan Sedmak, con il concreto supporto di allievi della Edilmaster – Scuola Edile di Trieste, realizzata nell’ambito di “Chromopolis – La città del futuro”, l’iniziativa di creatività urbana curata dal PAG-Progetto Area Giovani del Comune di Trieste in collaborazione con le associazioni “Kallipolis” e “Casa dell’Arte”.
Il tutto, come detto, per ulteriormente arricchire e valorizzare un ”punto” importante – qual è
il mercato – di uno dei borghi periferici più popolosi di Trieste e nel contempo ricordare e
celebrare, a ridosso del 110° anniversario della nascita (e a 50 anni dalla scomparsa), il grande architetto e urbanista triestino Ernesto Nathan Rogers (1909-1969), progettista, assieme all’ingegner Badalotti, di quello che allora (1957) venne definito come il “quartiere residenziale del Porto Industriale di Trieste”. Ovvero, per l’appunto, Borgo San Sergio, ancora oggi – è stato osservato nell’odierna cerimonia di inaugurazione – un modello riuscito di vivibilità e funzionalità. Perseguendo l’ideale di una “città satellite”, Rogers aveva infatti posto al centro dello studio del nuovo borgo il benessere della comunità, le relazioni e la socialità, le diverse esigenze abitative dei destinatari, il sistema dei servizi, il collegamento con la zona produttiva industriale e con il centro città. Aspetti che si sono via via modificati nel tempo e per le mutate situazioni economiche, ma che, nella loro essenza, restano un valido esempio di organizzazione della vita di una comunità sempre operosa e coesa.
Ed è su questo fertile terreno di idee, spunti e ispirazioni, e sulle concrete visioni degli
spazi e delle persone che li abitano e che vi operano, che l’artista Jan Sedmak ha lavorato, insieme alle associazioni “Casa dell’Arte” e “Kallipolis” e al PAG – Progetto Area Giovani del Comune, per tradurre in segno tutte le componenti di questo lungimirante e ancora attuale piano urbanistico. La superficie su cui l’opera è stata realizzata ha ora trasformato l’anonimo retro dell’edificio in una sorta di “lavagna viva” e vivacemente colorata su cui si sviluppa un racconto legato da un filo bianco che, trasformandosi in continuazione, unisce i diversi personaggi colti nelle loro azioni quotidiane: dalla passeggiata con il cane all’uomo che stende i panni, dai bambini che saltano la corda alla riproduzione della “piantina” dell’intero rione. Nel corso dell’odierna inaugurazione, prima dello scoprimento di una piccola targa a testimonianza dell’opera svolta e a ricordo dell’architetto Rogers, alla presenza di una piccola folla di cittadini partecipi e visibilmente concorsi con questa simpatica “novità”, l’Assessore comunale ai Giovani Francesca De Santis, affiancando l’artista e i curatori del progetto, ha sottolineato tutta la soddisfazione dell’Amministrazione Municipale per “un’opera d’arte autentica che conferisce nuova vita e nuovi stimoli al rione, raffigurandone tanti aspetti delle attività civili che vi si svolgono e “omaggiando” nel contempo il grande urbanista, principale ideatore di questa importante parte di città”. “Il lavoro artistico, giovane e brioso, oggi portato a termine – ha detto ancora la De Santis – rientra nel Progetto creativo di iniziativa comunale “Chromopolis – La città del futuro” che intendiamo ampliare e diffondere entro il 2021 con diversi ulteriori interventi, assieme alle associazioni artistiche e culturali che lo curano e che ringrazio vivamente”. Dopo l’Assessore, anche l’artista Jan Sedmak, grafico e illustratore triestino dal tratto e stile contemporanei, noto a livello nazionale e internazionale, ha voluto ringraziare “il Comune e tutti coloro che hanno collaborato alla riuscita di un lavoro che,a tutti gli effetti, si è configurato come un'”opera collettiva”, ivi compresi i non pochi passanti e abitanti del Borgo che, stimolati dalla curiosità, hanno spontaneamente interagito con l’artista, suggerendo immagini, aneddoti e spunti sulla storia del luogo!”. Per la “Casa dell’Arte”, Massimo Premuda ha quindi rimarcato la lungimiranza del progetto di Rogers per Borgo San Sergio “ancora oggi un rione modello con un ottimo tasso di qualità di vita”, sottolineando inoltre la bravura di Sedmak “illustratore di gran livello, che collabora anche con case editrici nazionali molto importanti, e che ha compiuto qui un intervento davvero prezioso che coniuga uno stile graffiante e “birichino” con una piacevole descrizione di alcuni principali aspetti della vita quotidiana; tratteggiati nel luogo migliore ovvero su quel mercato che è un importante centro di aggregazione della comunità rionale”. Lo stesso Premuda ha anche portato il saluto del professor Giovanni Fraziano direttore del Dipartimento di Ingegneria e Architettura delll’Università triestina e presidente dell’Associazione “Stazione Rogers” e curatore delle attività di questo centro culturale. Infine la presidente della V Commissione – Cultura del Consiglio Comunale Manuela Declich, presenti anche i consiglieri Salvatore Porro (presidente della VI Commissione) e Gabriele Cinquepiani, la coordinatrice del PAG Donatella Rocco con diversi collaboratori del Progetto Area Giovani e il direttore della Edilmaster – Scuola Edile di Trieste Walter Lorenzi con l’allievo Matteo Rota che ha fattivamente lavorato alla realizzazione del “murale”, ha evidenziato l’ottimo intervento eseguito “che ha saputo conferire una bella nota di colore e di vivacità a un edificio di proprietà comunale, qual è il mercato coperto di Borgo San Sergio, con un impatto non “aggressivo” ma anzi pienamente armonizzato con la realtà e l’anima del rione”. Toni soddisfatti sono stati espressi anche da alcuni dei residenti presenti, che hanno messo in risalto come “Borgo San Sergio sia ancora un rione “umano” dove la vita e la dignità delle singole persone è ancora importante e le espressioni artistiche come questa sono apprezzate e benvenute…”

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