Coniugando rigore scientifico e divulgazione di alto livello, aggiungendo alla narrazione pillole di curiosità e una dimensione più gioiosa, insieme con alcune autentiche chicche inedite, si conferma come uno degli eventi espositivi più importanti organizzati in Italia in occasione del tricentenario della nascita di Giacomo Casanova, figura poliedrica della Venezia settecentesca, di fama mondiale. Un modo accattivante di fare e veicolare cultura, destinato – ne ha tutti i presupposti – a raggiungere grandi numeri. Anche per perché quello che il pubblico potrà vedere negli spazi dell’Istituto regionale per la cultura istriano-fiumano-dalmata di Trieste non potrà trovarlo da nessuna altra parte, come anticipato oggi, 27 maggio, in sede di conferenza stampa a pochi giorni dall’inaugurazione di “Casanova in viaggio. Porti e approdi dall’Adriatico al Levante: Trieste, l’Istria, Fiume e la Dalmazia”.
Come si evince dal titolo, la rassegna valorizza e recupera un aspetto meno conosciuto dell’avventurosa vita di Casanova. Venerdì sera (ore 17.30) l’inaugurazione di questo ampio progetto che ha coinvolto in prima persona l’Istituto di via Torino e l’Università Ca’ Foscari di Venezia, con il suo Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati, e che ha visto la collaborazione fondamentale della Regione Veneto, degli Archivi di Stato di Pisino e di Fiume, della Società di studi storici e geografici e la Comunità degli Italiani di Pirano “Giuseppe Tartini”, più altri partner pubblici e privati, nonché la Libreria Antiquaria Drogheria 28, cui si deve la pubblicazione del catalogo. Come evidenziato dal curatore Antonio Trampus, dal presidente dell’Irci, Franco Degrassi, e dal direttore Piero Delbello, il percorso è articolato su più llivelli, con un interessante aggancio all’attualità, ci restituisce una dimensione storica più completa, capace di andare oltre il mito che si è affermato nei secoli, del celebre veneziano. Certo, è stato una sorta di latin lover ante litteram, ma anche molto di più, una delle figure più vivaci del suo tempo, un filosofo, un letterato poliglotta, oltre che storico ed esperto diplomatico. Casanova ha lasciato, tra l’altro, una descrizione dettagliata delle nostre terre, colte nella loro quotidianità, nel carattere delle sue genti accoglienti e ospitali (memorabili poi i rimandi al Gran Rinaldo Carli e alle disquisizioni sull’America). La presenza di marchi e linee che ne usano ancora oggi il nome fa di Casanova un vero ambasciatore del made in Italy. La mostra rimarrà aperta fino al 30 settembre.





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