Trieste. Addio a Fulvia Costantidines, il cordoglio di Fedriga

La rappresentante di spicco del mondo culturale del Fvg si è spenta all'età di 95 anni

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Trieste. Addio a Fulvia Costantidines, il cordoglio di Fedriga

“Mecenate, donna generosa e di grande cultura, Fulvia Giugia Costantinides è stata assieme alla famiglia una figura fondamentale per Trieste e per il Friuli Venezia Giulia: nata a Genova è diventata subito triestina d’adozione, è stata tra le prime laureate in Economia e Commercio, e dagli anni Cinquanta si è dedicata all’attività di giornalista e poi di scrittrice, ma soprattutto sarà sempre ricordata dalle istituzioni con gratitudine come benefattrice dell’arte e dei beni culturali”.
Così il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha ricordato Fulvia Costantinides, spentasi dopo un periodo di infermità all’età di 95 anni, esprimendo il cordoglio suo personale e della comunità regionale. “È stata rappresentante di spicco del mondo culturale triestino e ha continuato la tradizione di mecenatismo e alto senso civico della comunità greca di Trieste”, ha aggiunto Fedriga.
Figlia di Matteo Giugia, direttore generale del Lloyd Triestino e poi amministratore delegato dell’Adriatica di navigazione di Venezia e moglie di Giorgio Costantinides, raffinata collezionista e animatrice culturale, nel 2004 fu nominata Commendatore Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Anche il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, esprime il profondo cordoglio dell’Assemblea legislativa e suo personale per la scomparsa di Fulvia Costantidines. “La ricordiamo come giornalista, scrittrice, amante delle arti e generosa mecenate” afferma Zanin, sottolineando “la straordinaria capacità di rappresentare a ogni livello l’emancipazione femminile”.
Da parte sua, il vicepresidente del Cr Fvg, Francesco Russo, la definisce “un gigante dalla figura minuta, un garbo antico e una volontà d’acciaio, un cuore enorme dove c’era spazio per tutta Trieste”. “Salutiamo Fulvia Costantinides con tristezza e gratitudine – aggiunge Russo – sapendo però che continuerà a stare tra noi e tra chi verrà dopo di noi: questa donna colta e schietta ha inciso nel capoluogo giuliano i segni indelebili del suo amore per la cultura”.

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