“La decisione dell’Ispettorato per la cultura relativamente alla collocazione delle targhe con i toponimi storici a Capodistria, ancorché (forse) legittima proceduralmente, giuridicamente lascia perplessi. Il danno politico e morale prodotto è incommensurabile”, scrive il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul.
“Le targhe con i toponimi storici collocate al contrario, con il vuoto etico che comunicano, sono la pietra tombale sulla presenza storica, autoctona, degli Italiani in queste terre? È la devastante sconfitta della ragione e della politica nella sua accezione più alta e nobile – prosgeue Tremul nella sua nota –. Reputo più che giustificata, legittima e aderente allo spirito della legge in materia la collocazione delle targhe con i toponimi stoici nella forma e nella dicitura di come sono state collocate dalla municipalità capodistriana”.
“Come Comunità Nazionale Italiana – aggiunge – dopo alcuni anni di invisibilità, ritorniamo a fare nuovamente politica vera, effettiva, a tutti i livelli, che curi sì gli interessi dell’intera Comunità Nazionale Italiana e non solamente di una sua piccolissima minoranza, ma anche di tutto il nostro territorio d’insediamento storico dei Paesi di cui siamo parte integrante, qualificandoci nuovamente quale fattore propulsivo di sviluppo culturale, economico, sociale e di valori. Includiamo, dialoghiamo, collaboriamo, valorizziamo le esperienze, le relazioni costruite e le conoscenze acquisite, proponiamo soluzioni a beneficio di tutti. Impariamo dai vicini che, in questo campo, sono più virtuosi: da Buie e Valle, con i toponimi italiani diventati nomi ufficiali delle vie e piazze (senza traduzioni antistoriche e storicamente false!), alle targhe commemorative con i vari toponimi storici di Fiume. Lavoriamo assieme, tutta la CNI unita attorno alle nostre Comunità degli Italiani autonome, all’Unione Italiana, unica e indivisibile con i medesimi propri rappresentanti unitariamente eletti assieme da tutto il corpo sociale italiano, alle CAN, ai propri parlamentari al seggio specifico al servizio delle cittadine e dei cittadini connazionali, a tutte le nostre Scuole e Istituzioni, in autentica sinergia e solidarietà”.
“Sono convinto che in questo modo anche la questione dei toponimi storici autoctoni in questo lembo d’Istria in Slovenia troverà soluzione con la loro ricollocazione autentica e originaria”, conclude Tremul.
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