Tre giorni di lutto a Lussinpiccolo

Sono in corso due indagini indipendenti per stabilire le cause del cedimento del portellone del traghetto «Lastovo». Fattore umano o guasto tecnico?

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Tre giorni di lutto a Lussinpiccolo
Foto: Nel Pavletic/PIXSELL

Sono in corso due inchieste indipendenti per stabilire le cause dell’incidente avvenuto domenica pomeriggio a Lussinpiccolo sul traghetto “Lastovo”. Ieri, 12 agosto la Procura di Fiume e il ministero del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture hanno confermato che l’investigazione prosegue. Inoltre, l’Agenzia per le indagini sugli incidenti nei trasporti aerei, marittimi e ferroviari svolge un’ulteriore inchiesta sulla sicurezza. Questa ha annunciato che i risultati saranno pubblicati sul sito web dell’Agenzia stessa. Ricordiamo che l’altro ieri intorno alle 15.30 la rampa d’ingresso del traghetto “Lastovo” a Lussinpiccolo è collassata su 4 marittimi, uccidendo il capo macchina, due timonieri e ferendo gravemente il primo ufficiale di coperta.

Su tutte le imbarcazioni della Jadrolinija le bandiere sono issate a mezz’asta, mentre sulla facciata dell’edificio della sede fiumana svetta una bandiera nera in segno di lutto. A Lussinpiccolo, luogo del tragico incidente, il 12, 13 e 14 agosto sono stati proclamati giorni di lutto. Durante questo periodo le bandiere di tutte le istituzioni pubbliche e amministrative, nonché delle società commerciali saranno a mezz’asta. Inoltre, in segno di rispetto delle vittime della tragedia, sono stati annullati tutti gli eventi culturali e ricreativi in programma nei luoghi pubblici.

Nel frattempo hanno iniziato a circolare voci non ufficiali secondo le quali l’incidente sarebbe stato causato dal fattore umano: il portellone non sarebbe stato fissato con un gancio protettivo. Antun Aljinović, ispettore nazionale e rappresentante dell’Unione croata dei marittimi presso la Jadrolinija, sostiene che una cosa del genere non dovrebbe essere possibile. “Anche se si trattasse di un problema tecnico o di un guasto a una pompa o a una valvola, o alla rottura di un tubo idraulico, un fatto del genere non dovrebbe accadere. Se la pompa idraulica è spenta, la rampa dovrebbe scendere lentamente, in modo che le persone possano notare il cedimento e abbiano il tempo di allontanarsi. Un crollo di questo genere non dovrebbe essere possibile”: ha commentato Aljinović.

Di diverso avviso il segretario generale del Sindacato croato dei marittimi, Neven Melvan: “Non voglio esprimermi riguardo al fattore umano, le compagnie aziendali cercano sempre di far ricadere la colpa di tutto su di un errore umano e di colpevolizzare i marittimi. Noi stessi ne siamo testimoni: quel portellone è caduto crollando. Non si può parlare solo del fattore umano”.

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