Tragedia di Lesina (Hvar): difficoltà motorie per il più piccolo intossicato

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Tragedia di Lesina (Hvar): difficoltà motorie per il più piccolo intossicato

A 4 mesi dalla tragedia a Lesina (Hvar) sul caicco Atlantia, in cui è morto il 57.enne imprenditore italiano Eugenio Vinci e avvelenata da monossido di carbonio un’intera famiglia, al Tribunale di Spalato non è ancora stato sollevato l’atto d’accusa nei confronti del proprietario dell’imbarcazione (era stata noleggiata) Zoran B. (23) e del capitano Jerko M. (27).
Come si viene a sapere a Zagabria presso il Centro di scienza forense di Zagabria, la Scientifica sta svolgendo la perizia delle modifiche fatte al caicco e che sono a quanto sembra alla base della tragedia. Dall’esito di questa perizia dipende la qualifica del reato del quale i due sospettati potrebbero venir accusati: omicidio colposo. Oltre a Eugenio Vinci, sull’imbarcazione c’erano altri 7 cittadini italiani di cui 5 hanno avuto serie conseguenze per l’inalazione di monossido proveniente dal generatore che alimentava l’impianto dell’aria condizionata dell’imbarcazione. Ad avere la peggio i due minori presenti sul caicco, una undicenne e un bimbo di 5 anni. Trasportati d’urgenza al centro clinico di Spalato hanno lottato per giorni per non soccombere e grazie ai medici ce l’hanno fatta. La bambina, come testimonia l’ex senatore Bruno Mancuso (era a bordo) ha recuperato in pieno la miglior salute e frequenta normalmente la scuola, mentre il piccolo è tutt’oggi in terapia di riabilitazione al Bambin Gesù di Roma, dove sta lottando per tornare a camminare come una volta. Evidentemente ha riportato danni cerebrali che necessitano di un recupero più lungo…

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