Teran. La Slovenia non si dà per vinta

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Teran. La Slovenia non si dà per vinta

La Corte di giustizia dell’Unione europea a inizio dicembre darà il via al processo inerente la denuncia della Slovenia versus la Commissione europea, legata al vino rosso terrano (il popolare teran). La parte slovena attende che a inizio dibattito anche la Croazia esprima la sua posizione sull’oggetto in essere della denuncia, che assieme alla Slovenia ha dato vita alla cosiddetta “guerra del vino” sui diritti dell’uso del nome teran. Il ministero sloveno dell’Agricoltura spera che la Commissione Ue e la Croazia rispondano alle domande della Corte di giustizia, ha fatto sapere l’agenzia STA. Da come stanno le cose ora il dibattito avrà inizio il 3 dicembre, e la parte slovena spera che la sentenza definitiva arrivi nel corso del 2020.
La Commissione europea, ha approvato il decreto delegato in base al quale Zagabria può utilizzare il nome Terrano per indicare il proprio vino sotto l’etichetta di “Hrvatska Istra”, “Istria croata”. Dunque, Bruxelles ha permesso alla Croazia di utilizzare come autoctono il vitigno dei teran, nonostante alcuni importanti distinguo ma che, a questo punto, sono solamente formali. La Croazia dovrà chiaramente indicare sulle etichette delle bottiglie contenenti il teran la dicitura “Hrvatska Istra” e sotto, ma con caratteri più piccoli, potrà utilizzare la denominazione “terrano” o meglio “teran”. Il tutto è scritto nero su bianco al primo articolo del decreto delegato europeo.

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