Svizzera, la nuova frontiera dell’esodo

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Svizzera, la nuova frontiera dell’esodo

La nuova frontiera dell’esodo. Dal 1.mo gennaio la Svizzera ha aperto le porte del proprio mercato del lavoro ai cittadini croati. E ora il Paese elvetico potrebbe diventare la nuova meta, soprattutto dei giovani, in cerca di un futuro migliore. Secondo una previsione fatta dal demografo Stjepan Šterc, nei prossimi due anni le persone che sceglieranno di trasferirsi in Svizzera potrebbero essere tra le 40mila e le 60mila.
In Svizzera, in base ai dati dell’Istituto nazionale di statistica aggiornati al novembre 2020, vivono poco meno di 29mila croati, ma secondo l’Ufficio statale per i croati al di fuori della Repubblica di Croazia, le valutazioni delle missioni cattoliche croate e l’Ambasciata croata a Berna, nel Paese elvetico ci sarebbero almeno 80mila cittadini con il passaporto croato. La maggior parte di essi hanno lasciato il proprio Paese negli anni ’70, ’80 e ’90, e nel frattempo sono riusciti a ottenere anche la cittadinanza svizzera. “Questo è Paese ideale per trovare un futuro migliore, perché si tratta di una società molto aperta e ben organizzata, in cui molti croati si sono integrati con facilità”, ha affermato Šterc. “La Svizzera offre il massimo da tutti i punti di vista e inoltre non è lontanissima dalla Croazia”.

Come spiega Mateja Šalić del reparto marketing del sito per gli annunci di lavoro “Moj posao”, la Svizzera consente ora ai cittadini croati di cercare lavoro per un periodo di tre mesi, senza dover richiedere il permesso di soggiorno. “Nel caso in cui in questo lasso di tempo non dovessero trovare un impiego – aggiunge Šalić -, potranno sicuramente usufruire di ulteriori tre mesi per sistemarsi”.

L’apertura del mercato del lavoro in Svizzera va a sbattere contro la misura presa poche settimane fa dal governo croato, che ha previsto fino a 200mila kune se i lavoratori croati decideranno di tornare in patria e avviare una propria attività. Un’iniziativa che finora non ha trovato terreno fertile, soprattutto tra i giovani che negli ultimi anni hanno scelto di cercare un futuro migliore in Irlanda o Germania.

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