Sportivi croati in Turchia: «Angosciante»

La pallavolista Matea Ikić, il calciatore Domagoj Pavičić e il cestista Roko Badžim raccontano il dramma del devastante sisma che ha messo in ginocchio la Turchia

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Sportivi croati in Turchia: «Angosciante»

Lo sport turco si è fermato. Il terremoto che ha devastato la Turchia meridionale e il nord della Siria ha determinato lo stop di tutte le competizioni. A imporlo è in primis il rispetto per le migliaia di vittime. E mentre i soccorritori continuano a scavare sotto le macerie alla ricerca di sopravvissuti, il bilancio si aggrava di ora in ora, con le scosse di assestamento che non danno tregua facendo crollare anche le ultime strutture rimaste in piedi. Tra le vittime figurano anche diversi atleti. E sono numerosi pure gli sportivi croati che militano nei vari campionati turchi. Tra loro c’è la pallavolista polese Matea Ikić, che da due stagioni a questa parte indossa la maglia dell’Adam Voleybol, squadra di seconda lega con sede nella città di Gaziantep, che si trova vicino all’epicentro, nonché una delle più colpite.

“Al momento della prima scossa mi trovavo a Istanbul dove avremmo dovuto giocare una partita di campionato – racconta la schiacciatrice istriana –. Il mio fidanzato si trova invece a Gaziantep e fortunatamente sta bene, ma è sotto shock. Mi ha raccontato che durante la scossa è stato letteralmente sbalzato dal letto e poi è corso fuori dall’edificio. La palazzina in cui abitiamo è antisismica trovandosi in un quartiere nuovo della città, ma ha comunque subito danni. La prima notte ha dormito in macchina. Voleva lasciare la città, però non è stato possibile perché non ci sono voli e le strade sono distrutte. Tantissimi edifici sono stati rasi al suolo e altri continuano a crollare. Ci sono ancora migliaia di persone intrappolate sotto le macerie. Il palazzetto in cui giochiamo le partite è stato trasformato in un centro di accoglienza per gli sfollati. È l’apocalisse”.

Matea Ikić.
Foto: LUKA STANZL/PIXSELL

Gaziantep irraggiungibile
L’ex nazionale croata in questo momento si trova ad Ankara. “Saremmo dovuti rientrare da Istanbul, ma Gaziantep in questo momento è irraggiungibile. Siccome non ci sono voli, abbiamo raggiunto Ankara in pullman. Per adesso rimaniamo qui, ma non sappiamo ancora per quanto tempo. Ci sono parenti e amici delle mie compagne di squadra e dello staff tecnico rimasti coinvolti nel sisma… È una situazione angosciante, un incubo. Paura? Tanta. Faccio fatica ad addormentarmi la sera. Essendo un’area sismica i terremoti sono abbastanza frequenti, ma mai avrei immaginato che si sarebbe potuta scatenare una cosa del genere. Una delle zone più colpite è la provincia dell’Hatay dove purtroppo mancano squadre di soccorso. Ho letto che un’intera squadra di pallavolo femminile è rimasta sepolta in seguito al crollo del palasport… Non oso immaginare la sofferenza di tutte quelle persone”.

Tragedia immane
Anche il calciatore Domagoj Pavičić si trovava a Istanbul al momento della scossa. “Avremmo dovuto disputare la partita contro il Fenerbahce, che poi è stata rinviata, come pure il campionato che è stato immediatamente sospeso – spiega l’ex centrocampista del Rijeka, ora in forza al Konyaspor assieme a Robert Murić –. Istanbul è molto lontana dall’epicentro perciò non ho avvertito nulla. Al risveglio mi sono ritrovato con centinaia di messaggi sul cellulare e in un primo momento non riuscivo a crederci. Anche mia moglie, a Konya, non ha sentito nulla. Adesso siamo rientrati a Konya dopo un lungo viaggio in pullman essendo tutti i voli cancellati. Non sappiamo quando riprenderà il campionato. Anche noi siamo in attesa di comunicazioni ufficiali. È una tragedia immane. Seguo tutti gli aggiornamenti su Internet e sono sconvolto davanti a quelle immagini di distruzione”.

Domagoj Pavičić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Zona meno pericolosa
A Konya gioca pure il cestista sebenzano Roko Badžim. “La città si trova a circa 400 chilometri dall’epicentro perciò nel sonno non ho avvertito nulla. Successivamente ci sono state altre scosse molto violente. Alcuni miei compagni le hanno sentite, io sinceramente no, molto probabilmente perché in quel momento mi trovavo fuori, in strada. Qui a Konya la situazione è tranquilla. A parte la neve caduta copiosa negli ultimi giorni e il freddo piuttosto pungente. Nel weekend avremmo dovuto giocare proprio contro il Gaziantep, ma tutte le partite sono state chiaramente cancellate, anche se la Lega basket è forse l’unica che non ha ancora disposto lo stop dei campionati, ma lo farà a breve perché dopo quanto successo non si può andare avanti. Adesso non so che cosa succederà. Noi per il momento continuiamo ad allenarci regolarmente. O quantomeno ci proviamo dato che amici e familiari di alcuni miei compagni abitano nelle zone colpite. Paura? Un po’ di preoccupazione naturalmente c’è. Per fortuna Konya si trova in una zona relativamente sicura. È sì un’area ad alta sismicità ma, come mi è stato spiegato, non ci sono grandi faglie nelle vicinanze perciò questa regione è forse la meno pericolosa del Paese sotto questo punto di vista”, ha detto Roko Badžim.

Roko Badžim.
Foto: MARKO LUKUNIC/PIXSELL

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