L’USKOK (l’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata) ha reso noto oggi, 7 giugno, che è stato sollevato l’atto d’accusa nei confronti dei fratelli Zdravko e Zoran Mamić e dei giudici Darko Krušlin, Zvonko Vekić e Ante Kvesić nonché di Drago Tadić, imprenditore di Osijek e Nataša Sekulić, compagna di uno dei giudici.
Si tratta di giudici accusati di corruzione da Zdravko Mamić, l’ex consigliere della Dinamo Zagabria e vero padrone del calcio croato condannato a 6 anni e mezzo di carcere per
appropriazione indebita di denaro per il tramite dei conti della squadra della capitale.
Zdravko, che assieme al fratello Zoran (condannato a 4 anni e mezzo) si nasconde dalla
giustizia croata a Međugorje, in Bosnia ed Erzegovina, aveva affermato che era stato proprio lui a corromperli, consegnando consistenti somme di denaro e vari altri regali. Krušlin, che secondo le accuse di Mamić avrebbe intascato tangenti e numerosi regali come orologi e altri oggetti di valore, era membro del Consiglio giudicante del Tribunale regionale di Osijek, che ha condannato il padre padrone del calcio croato. Drago Tadić, imprenditore di Osijek, era balzato agli onori della cronaca per aver cercato di corrompere i giudici della Corte suprema nel caso inerente a Branimir Glavaš, condannato in primo grado per i crimini di guerra commessi in Slavonia durante gli eventi bellici della prima metà degli anni ‘90. Anche lui era fuggito in Bosnia ed Erzegovina, ma nel 2020 era tornato in Croazia ed era finito in Tribunale questa volta per malversazioni aziendali. Ma dopo un mese era uscito dal carcere pagando una cauzione di due milioni di kune (260mila euro circa).
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