
Il presidente del Parlamento, Gordan Jandroković, ha dichiarato che domani, venerdì 25 ottobre, il Parlamento non voterà le decisioni relative alla partenza dei soldati croati in missione verso altri Paesi, né quelle relative alla partecipazione alla missione di addestramento e assistenza della Natp a favore dell’Ucraina. Jandroković ha respinto con fermezza le accuse dell’opposizione al governo secondo cui esso vorrebbe inviare soldati croati in Ucraina e che la Croazia è coinvolta nella guerra con la Russia. Proseguiranno invece le consultazioni per cercare di convincere i deputati dell’opposizione, che hanno ancora dubbi, a votare a favore della missione Nato. Pertanto il voto in Aula avrà luogo quando ci saranno le “condizioni richieste”.
Jandroković ha ammesso che al momento non c’è la maggioranza dei due terzi necessaria per approvare la partecipazione croata alla missione di sostegno all’Ucraina. In questo contesto il premier Andrej Plenković ha annunciato lo svolgimento di una nuova riunione della Commissione parlamentare per la Difesa, alla quale dovrebbe prendere parte il vicesegretario generale ad interim della Nato, Boris Ruge, per all’opinione pubblica croata e all’opposizione quale sia esattamente la natura della missione di assistenza all’Ucraina. Plenković ha ribadito che nessun ufficiale croato nell’ambito delle attività della Nato verrà schierato sul territorio ucraino e ha accusato il presidente Zoran Milanović di “manipolazioni e disinformazione” che parte dell’opposizione “ha accettato acriticamente”.
I parlamentari dell’opposizione hanno subito espresso scetticismo riguardo alla possibilità che l’arrivo di un alto funzionario della Nato che dovrebbe spiegare loro i dettagli della missione, possa cambiare la loro posizione. “Il motivo per cui la votazione è stata rinviata è perché non hanno abbastanza voti”, ha dichiarato Arsen Bauk (Sdp). Egli ritiene che in questo modo si voglia mantenere “vivo” l’argomento ancora un po’ per cercare di aiutare il candidato dell’Hdz alla presidenziali, anche se dubita che ci sia troppo spazio per un aiuto. Alla domanda su cosa si aspetta dall’annunciato arrivo di un ufficiale della Nato che spiegherà ai parlamentari cosa sta succedendo nelle attività della Nsatu, Bauk ha risposto: “Se non è Rutte, è meglio che tacciano”. Come dire, ci vorrebbe l’arrivo del nuovo segretario generale. Ma chissà se anche lui sia in grado di riuscire nell’impresa di far cambiare idea all’opposizione spingendola a voltare le spalle a Milanović.
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