Sissano. Comunicare oggi: «Parlare conta quanto ascoltare»

Un corso ideato da Luana Poleis

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Sissano. Comunicare oggi: «Parlare conta quanto ascoltare»

Tutto quello che c’era da dire sulla comunicazione è stato detto da Aristotele nella sua opera La Retorica. Nel 400 a.C., in tre volumi intitolati Ethos, Pathos e Logos ha riassunto un’arte, quella del comunicare, con dei principi che sono validi ancor oggi. Eppure, a millenni di distanza, saper comunicare bene è ancora un qualcosa di estremamente difficile, seppur un po’ tutti siano consci dell’importanza della comunicazione.

Ma che cosa vuol dire esattamente comunicare? È questa la domanda con la quale è iniziato il corso di formazione “1.000 domande 999 risposte, Comunicare in un mondo che cambia”, svoltosi lo scorso fine settimana alla Comunità degli Italiani di Sissano. Il corso è stato voluto da Debora Moscarda, titolare del settore Attività giovanili della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, che ha pensato bene come possa essere vantaggioso per i giovani avere a disposizione per un paio d’ore una professionista del settore della comunicazione quale Luana Poleis, psicologa e psicoterapeuta, nonché presidente della Comunità degli Italiani di Visignano, che ha ideato il corso su misura per le necessità dei nostri giovani.

Luana Poleis con i partecipanti al corso

Le lezioni sono iniziate così con una fase conoscitiva, sia di sé stessi – con dei momenti di riflessione cercando di rispondere alla domanda chi sono – che degli altri, con una sorta di presentazione avvenuta attraverso un gioco. Un modo per fare sì che in pochi minuti quelli che fino a poco tempo prima erano una quindicina di estranei diventino un gruppo con tutta una serie di complicità, con la comunicazione reciproca che cambia inevitabilmente.

Il pomeriggio è poi trascorso su due binari paralleli: il primo ha riguardato l’apprendimento di una serie di nozioni, il secondo la realizzazione di un’altra serie di concetti attraverso l’osservazione delle dinamiche della comunicazione. Ci sono stati vari esercizi durante i quali alcuni dei partecipanti sono stati invitati a discutere di un tema, con altri che li osservavano. Entrambi i gruppi, in questo contesto, sono stati però soggetti a una sorta di esperimento, in un gioco nel quale però spesso non si riusciva a capire chi era osservato e chi invece era l’osservatore. Perché, come è emerso alla fine del corso, la comunicazione è soltanto per il 50 per cento ciò che diciamo, o facciamo, mentre l’altra metà è costituita da quello che percepiamo. Secondo Luana Poleis, insomma, comunicare è parlare altrettanto quanto ascoltare, con il segreto della buona comunicazione che non sta dunque solo e soltanto nel cercare di trasmettere meglio i messaggi che vorremmo trasmettere, bensì soprattutto nel comprendere meglio i messaggi che ci vengono inviati dagli altri. Una prospettiva spesso del tutto trascurata nei classici corsi di comunicazione.

La bontà dell’evento è stata confermata dalle parole del padrone di casa, il presidente della Comunità degli Italiani di Sissano, nonché presidente dell’Assemblea dell’Unione Italiana, Paolo Demarin, che dopo aver dato a tutti il benvenuto all’inizio ha seguito per quanto ha potuto le lezioni, elogiando poi sia la professoressa che chi aveva deciso di venire fini a Sissano per ascoltarla. Anche il presidente della Giunta esecutiva dell’UI, Marin Corva, in giro per l’Istria per impegni lavorativi, ha fatto un salto alla Comunità per salutare tutti durante una pausa e per complimentarsi per l’iniziativa.

Tornando alla comunicazione e alle lezioni, si è parlato molto di quelli che sono gli effetti della tecnologia sugli stili di comunicazione, ossia come canali diversi influiscano pesantemente sul contesto. Dell’altro tempo è stato poi dedicato a come la pandemia abbia cambiato le nostre abitudini comunicative, sia nel senso di come ci esprimiamo sia di come reagiamo alle notizie e alle varie informazioni che riceviamo. Fra i concetti analizzati c’è stato poi pure il silenzio, perché non rispondere non significa non comunicare. Vari partecipanti hanno spiegato come si sentono quando non ottengono risposta a una mail o a una telefonata, con Luana Poleis che ha spiegato il perché questi silenzi generino le emozioni che si provano.

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