La corsa per la poltrona di sindaco di Fiume sta entrando nel vivo. La decisione del Partito socialdemocratico (Sdp) di candidare l’attuale vicesindaca Sandra Krpan, escludendo il primo cittadino uscente Marko Filipović, aggiunge un elemento interessante alle elezioni amministrative in programma nel maggio 2025. In base alle candidature finora annunciate, infatti, le donne sembrano dominare la corsa per l’ufficio principale in Corso 16.
Oltre a Sandra Krpan, ricorda il Novi list, parteciperanno alla competizione Iva Rinčić come indipendente e Ana Trošelj dell’Alleanza litoraneo-montana (Pgs). L’unico candidato uomo, finora, è Danijel Klaić, rappresentante del partito “Pravo i Pravda”.
Iva Rinčić, attiva nel Consiglio cittadino, è ormai un nome noto nel panorama politico di Fiume. Ana Trošelj, presidente del Consiglio cittadino, può contare sul sostegno stabile degli elettori del suo partito. D’altra parte, Danijel Klaić è un volto meno conosciuto e rappresenta il partito “Pravo i Pravda” di Mislav Kolakušić.
Un interrogativo importante riguarda le prossime mosse dell’Hdz. Josip Ostrogović, leader della sezione cittadina del partito e candidato sindaco alle precedenti elezioni, si è detto pronto a riprovarci se dovesse essere scelto dall’Hdz. “Sono pronto ad assumermi la responsabilità. Ma se alla fine uscirà un altro nome, offrirò il mio pieno sostegno. Per me il partito è al di sopra di tutto”, ha dichiarato Ostrogović.
Un altro punto di interesse sarà la strategia di Možemo! e di altri attori della politica locale. Non si esclude, inoltre, la possibilità che emerga un forte candidato indipendente, simile a Davor Štimac, che nelle scorse elezioni ha giocato un ruolo di primo piano.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.