Silli: «CNI, è il momento di spingere sull’acceleratore»

Intervista al sottosegretario di Stato al Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale con delega agli italiani all’estero

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Silli: «CNI, è il momento  di spingere sull’acceleratore»
Giorgio Silli. Foto Roni Brmalj

Ai più il nome di Elvira Trentini suonerà forse sconosciuto e non dirà nulla. Ebbene questa imprenditrice esule, nata nel 1928 e arrivata a Prato nel 1956 ha reso un grande servizio alla Comunità. Il 10 aprile del 2004 l’allora sindaco del Comune toscano, Roberto Cenni, consegnò a questa donna tenace gli Antichi Sigilli della Città di Prato. Il conferimento dell’onorificenza a Elvira Trentini si deve alla sua capacità d’integrarsi nel migliore dei modi e di essere riuscita a costruire un’azienda, l’impresa di pulizie “Trentini Elvira srl”, che dal 1959 ha creato benessere dando lavoro per oltre 50 anni a più di duemila persone. A sollecitare la premiazione di Elvira Trentini fu Giorgio Silli, all’epoca assessore all’integrazione di Prato, che oggi ricopre l’incarico di sottosegretario di Stato al Ministero italiano degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (MAECI) e che tra le sue deleghe ha anche quella attinente agli italiani nel mondo.

Sentimento d’ammirazione

A raccontarci l’aneddoto è stato proprio Silli, che ieri l’altro, in margine alla cerimonia d’inaugurazione della nuova sede della Scuola media superiore italiana “Leonardo da Vinci” – alla quale ha partecipato su invito del presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul –, molto gentilmente ci ha concesso un’intervista. “La signora Elvira arrivò (in Toscana) senza niente. Iniziò a fare delle pulizie, a lavorare come collaboratrice domestica. Piano piano si mise in proprio e arrivò ad avere 150 dipendenti in una grandissima impresa di pulizie”, ha detto Silli, quando gli abbiamo chiesto se in passato, prima d’insediarsi alla Farnesina, avesse già sentito parlare o avuto rapporti con la CNI o gli esuli fiumani-istriani-dalmati. “Ricordo che diceva ai suoi dipendenti: fate il lavoro più importante di tutti perché siete a contatto con le persone, che si devono fidare di voi per consegnarvi le chiavi della loro casa”, ha osservato Silli, che non ha celato l’ammirazione che nutre nei confronti di Elvira Trentini. “Mi ricordo – ha proseguito il sottosegretario – che nel narrarmi la sua storia mi raccontò dello strazio patito. Ed effettivamente si tratta di cose che non si possono dimenticare. Proprio in questi giorni ho detto al mio capo-segreteria che desiderei rintracciarla, se possibile, per poterle dire che sono stato nelle sue terre d’origine”.

Un legame speciale

Quella di martedì scorso non è stata la prima visita di Silli in Croazia. In seguito al suo insediamento al MAECI (avvenuto il 31 ottobre scorso), il primo viaggio all’estero svolto esercitando il nuovo ruolo assunto in seno al governo presieduto da Giorgia Meloni lo aveva portato a Zagabria. Il 16 novembre scorso aveva rappresentato la Farnesina alla cerimonia solenne organizzata per celebrare il trentennale dei rapporti diplomatici tra la Croazia e l’Italia, due Paesi uniti da un legame speciale. “Un legame speciale esiste senza ombra di dubbio. Oggi lo è ancora di più. Non è stato un caso che io sia venuto per due volte nel giro di un mese, un mese e mezzo”, ha notato Silli. “Effettivamente la mia prima missione all’estero, dopo il giuramento da sottosegretario di Stato, è stata a Zagabria, a fianco dell’Ambasciatore Pierfrancesco Sacco, in occasione del trentennale delle relazioni diplomatiche. Quando si celebrano le relazioni diplomatiche significa che c’è motivo di festeggiare e che i rapporti sono splendidi. Lo sono da un punto di vista politico, da un punto di vista culturale e anche da un punto di vista economico, non dimentichiamocelo”, ha puntualizzato Silli, rivelandoci anche d’aver mantenuto molto volentieri la promessa che sarebbe venuto a inaugurare la SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie. “Dovete tener presente che fare un viaggio all’estero quando si avvicina Natale non è semplice, in quanto a Roma questi sono giorni complicatissimi. Tuttavia sono venuto e devo dire d’essere rimasto a bocca aperta, piacevolmente stupito”.

Foto Roni Brmalj

Una Comunità peculiare

La CNI è una comunità autoctona, una peculiarità questa che la differenzia dalle altre realtà di italiani all’estero, composte da emigrati e che i suoi rappresentanti non si stancano mai di ripetere ai loro interlocutori istituzionali. Silli ha confermato di essere consapevole del significato di questo status. “Questa è una cosa importante. Riconosco perfettamente la differenza. Del resto, come dire, un tempo ci sono stati conflitti internazionali e accordi internazionali e quest’area è diventata non più parte dell’Italia”, ha notato il sottosegretario. “È normale e indubbio – ancora SIlli – che nei confronti degli italiani di queste terre vi sia un’attenzione particolare. Si tratta di persone che dimostrano un profondo attaccamento al nostro Paese e quindi credo sia doveroso da parte del governo italiano esserci. Sempre nel rispetto dello spirito d’amicizia e con l’equilibrio che deve intercorrere tra due Paesi amici come lo sono l’Italia e la Croazia; ancor di più facendo riferimento, e questo l’ho detto anche durante il mio discorso, a quelli che sono i sentimenti del far parte della grande famiglia europea”. “Però, lo ripeto, è giusto che la CNI senta la vicinanza della Repubblica Italiana come se fosse una ‘mamma’ che magari vive lontano, all’estero”, ha affermato il nostro interlocutore, che sul ruolo dell’Unione Italiana ha dimostrato di avere le idee chiare. “Quando si fa politica o quando siamo nelle istituzioni vi sono molte realtà associative e di altro tipo che danno una mano. Poi è indubbio che uno cerca di vedere quanto utile può essere lo strumento per raggiungere gli italiani in questa zona, i risultati. Naturalmente sto parlando in linea generale. Di sicuro con l’UI, per quanto ho potuto vedere in questo breve tempo, c’è un rapporto molto stretto con noi del governo”.

Il Sistema Italia

Nel corso della nostra conversazione il sottosegretario si è soffermato anche sui rapporti tra la CNI e il cosiddetto “Sistema Italia”. “Il termine ‘Sistema Italia’ – ha puntualizzato Silli – vuol dire tante cose. Se parliamo del ‘Sistema Italia’ da un punto di vista strettamente economico, spingere un po’ di più l’acceleratore in questa direzione non farebbe altro che bene a questo territorio. Farebbe bene all’Italia, farebbe bene alla Croazia e farebbe bene a chi funge da ‘trait d’union’, da ponte, in questo caso alla CNI”.

La passione per le lingue straniere

Giorgio Silli è nato a Firenze nel 1977, ma ci tiene a sottolineare d’essere orgogliosamente pratese. “Sapete sono profondamente toscano e da noi il campanilismo è forte”, ci ha detto quando gli abbiamo chiesto informazioni sulle sue origini. Abbiamo così appreso che non è appassionato di calcio (sebbene il nonno, figura alla quale è molto attaccato, come possono testimoniare le persone che hanno partecipato all’inaugurazione della nuova sede della SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie, tifasse per il Milan, nda). “Questo è un dramma. Nella mia vita ho sempre avuto un dono. Ero portato per le lingue straniere (parla l’inglese, il francese, il castigliano, il catalano e il russo, nda), ma non ho mai saputo giocare a calcio. I miei amici giocavano e io proprio non ci riuscivo”, ci ha rivelato Silli. “A differenza della maggior parte degli italiani che tifano appassionatamente per qualche squadra, io mi limito a seguire le vicende degli Azzurri e della compagine della mia città”, ha detto il sottosegretario, confidandoci però d’essere rimasto affascinato dalle immagini scattate ad Alicante il 9 dicembre scorso durante una pausa straordinaria del vertice Euro Med 9, che ritraggono il primo ministro croato, Andrej Plenković (circondato dal ministro italiano degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, dal Presidente francese Emmanuel Macro, dai premier sloveno, Robert Golob, spagnolo, Pedro Sánchez Pérez-Castejón, greco Kyriakos Mitsotakis, cipriota Nicos Anastasiades, portoghese António Costa, maltese, Robert Abela…, nda) seguire chino sullo schermo dello smartphone la lotteria dei calci di rigore vinta dalla nazionale croata, che superando il Brasile conquistò quel giorno l’accesso alla semifinale dei Mondiali di calcio in Qatar (conclusasi per i “Vatreni” con la conquista della medaglia di bronzo, nda).

«Quando la politica dona attimi di felicità»

Giorgio Silli, laureato in Scienze politiche e Relazioni internazionali ha cominciato a interessarsi alla politica da giovanissimo. “Ho iniziato a fare politica da presidente del Consiglio degli alunni”, ha rivelato lunedì scorso, durante la cerimonia d’inaugurazione della SMSI “Leonardo da Vinci” di Buie, complimentandosi con Lorenzo Persel, presidente del Consiglio degli allievi dell’istituto istriano per il suo intervento. Nel corso della sua carriera Silli è stato assessore e consigliere comunale a Prato, deputato alla Camera del Parlamento italiano, consigliere politico del ministro dei Beni culturali, deputato al Comitato delle Regioni di Bruxelles (incarico ricoperto tra il 2014 e il 2018 e che gli ha permesso di visitare per la prima volta la Croazia, nda)…
”Ogni tanto uno si chiede, ma perché ho fatto politica? La politica, purtroppo, è una brutta bestia, problemi, non dormi la notte, sono litigate, sono contrasti. Quando capita, tra le tante missioni, una come questa affrontata oggi torni a casa veramente contento e felice d’aver fatto politica. Basta un piccolo tassello per ripagarti di tutte le arrabbiature che magari hai avuto nelle settimane precedenti”, ha concluso Silli.

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