Settore pubblico e privato: inutili le distinzioni

Il ministro Marić difende la bozza del Piano di ripresa che sarà esaminata giovedì dal governo

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Settore pubblico e privato: inutili le distinzioni

Il governo presieduto da Andrej Plenković, nel corso della sua sessione in programma giovedì, con tutta probabilità approverà la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza e lo invierà all’attenzione della Commissione europea a Bruxelles. Ad annunciarlo è stato il ministro delle Finanze Zdravko Marić. Il Consiglio europeo e la Commissione europea avranno alcuni mesi a disposizione per valutare non solo il Piano nazionale di ripresa e resilienza della Croazia, ma anche quelli di tutti i Paesi membri dell’Unione europea.

 

Per quanto riguarda il Piano nazionale croato, si tratta di 10 miliardi di euro, di cui due terzi, ovvero 6,3 miliardi sono mezzi a fondo perduto mentre 3,6 miliardi di euro riguardano prestiti.

“Si tratta di un’ingente somma di denaro di cui la Croazia potrà disporre nei prossimi anni”, ha sottolineato Marić, ricordando che la Croazia è uno dei pochi Paesi dell’UE ad aver presentato il Piano nazionale all’opinione pubblica e ai partner sociali nonché al Sabor (dove è stato approvato venerdì scorso) prima di inserirlo formalmente nell’ordine del giorno della sessione del governo.

“Dobbiamo portare a termine il documento, inviarlo a Bruxelles e ottenere un voto positivo e poi si dovrà affrontare la fase successiva, quella più importante che riguarda l’implementazione. Dovremmo ottenere il 13 per cento dell’importo complessivo sotto forma di anticipo. Si tratta di 800 milioni di euro dopodiché i mezzi arriverebbero due volte l’anno”, ha spiegato Marić.

Il Piano si divide in vari settori: quelli principali riguardano economia, amministrazione pubblica, giustizia e patrimonio dello Stato, istruzione, scienza e ricerca, mercato del lavoro, settore sociale e salute, con un progetto extra denominato ricostruzione degli edifici. “Forse è questo il momento migliore per far nascere alcuni progetti ideati nel passato, ma che per mancanza di una forte volontà politica o di mezzi finanziari sono stati messi nel cassetto”, ha dichiarato il ministro delle Finanze.

Zdravko Marić ha respinto categoricamente le critiche dell’opposizione e del presidente dell’Associazione dei datori di lavoro, Damir Zorić, secondo le quali si sarebbe prestata, nella stesura del documento, scarsa attenzione al settore privato dell’economia. Secondo il ministro la sfida principale è quella di preparare un programma che soddisfi tutti i criteri posti dall’Unione europea e poi di applicare le misure nei termini prefissati. “L’importante è non sprecare l’occasione propizia, senza fare inutili distinzioni tra settore privato e pubblico. Quando parliamo di qualsiasi tipi d’investimenti è evidente che indirettamente ci sono chiare implicazioni anche per il settore privato”, è stato il messaggio del ministro delle Finanze, il quale ha definito positivo il fatto che l’Associazione dei datori di lavoro abbia pure avuto, attraverso i suoi canali, con la Commissione europea.

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